L’appello è stato lanciato nel corso di una iniziativa promossa da “Rifare l’Italia” e tenutasi venerdì 18 luglio nella biblioteca comunale di Nocera Inferiore. Capezzuto (Nidil): «Il progetto funziona. In alcune zone d’Italia i ragazzi iscritti vengono subito chiamati. Così non è in Campania»
di Francesca Fasolino
«Garanzia Giovani è un’opportunità che l’Europa offre ai giovani italiani ed è importante non farsela scappare». Così Michele Grimaldi, assemblea regionale Pd, ha aperto l’incontro tenutosi presso la biblioteca comunale di Nocera Inferiore. A riunirsi nella giornata di ieri le rappresentanze sindacali che hanno voluto dare risalto a “Garanzia Giovani”, progetto voluto fortemente dall’Unione Europea e che ha come obiettivo la lotta alla disoccupazione in quei paese che hanno un tasso superiore al 25 per cento. In Italia, stando ai dati Istat, la disoccupazione giovanile si aggira intorno al 43 per cento. Grazie a “Garanzia Giovani” i Neet, ovvero coloro che non seguono un corso di formazione e non sono impegnati in attività lavorative e che hanno tra i 14 e i 29 anni, potranno avere un’opportunità per inserirsi nel mondo del lavoro. Secondo i più questo progetto potrebbe essere la strada giusta per combattere la disoccupazione, la vera piaga del nostro Paese. Grazie a tirocini, percorsi di formazione e stage retribuiti, molti giovani potranno svegliarsi dal torpore in cui sono caduti.
Tra i presenti all’iniziativa, Pasquale Lucia per la Uil, Luca Barilà per la Cisl, e l’onorevole Valentina Paris del Pd. Scopo dell’incontro è stato infatti quello di dare maggiore visibilità ad un progetto poco conosciuto, sia da parte dei giovani, che da parte delle aziende. Ciò che è mancato e che manca attualmente, parere unanime dei presenti, è una maggiore pubblicizzazione del progetto, anche da parte degli istituti scolastici e delle università.
«A livello nazionale le iscrizioni al portale sono oltre 100 mila, di cui 21 mila e 500 soltanto in Campania – riferisce Federico Nastasi, responsabile lavoro segreteria Nazionale giovani Democratici- purtroppo i posti offerti dalle aziende, a livello nazionale, sono 6950, di cui l’11 per cento nel Sud Italia, circa 670 posti lavorativi. Le aziende che aderiscono al progetto e che dovranno offrire un’opportunità lavorativa ai giovani sono in minoranza rispetto alle domande».
A porre rimedio a tale problema dovrebbero essere i centri per l’impiego che dovrebbero far conoscere alle aziende tale progetto. Altra problematica, oltre alla scarsa pubblicizzazione, la si riscontra anche nella difficoltà, da parte dei centri per l’impiego, di gestire le numerose domande. «In Italia il progetto purtroppo si sta diffondendo a macchia di leopardo – riferisce Antonio Capezzuto, segretario provinciale Nidil Salerno – Ci sono infatti delle zone dove i ragazzi, dopo essersi iscritti al portale, vengono chiamati subito per il colloquio. In altre invece, come la Campania, il procedimento è molto più lento. “Garanzia Giovani” può diventare uno strumento concreto, che può avviare una riforma del mercato del lavoro, ma è importante giocarsi bene questa carta».