Il sindaco diffida l’Asl per la derattizzazione, ma intanto a piazzetta Largo Caduti Civili i commercianti sono costretti a rintanarsi nei rispettivi esercizi con le porte chiuse, nonostante le alte temperature degli ultimi giorni, per non trovarsi all’interno “sgraditi ospiti”
di Enrica Granato
Scorribande di ratti dai tombini e rifiuti: è già emergenza. La presenza massiccia di topi in alcune zone della città sembra essere legata al richiamo dei sacchi di immondizia lasciati a macerare troppo tempo nei cassonetti (o abbandonati sui marciapiedi) prima che questi ultimi vengano svuotati. E’ facile imbattersi in qualche roditore che, da sotto le grate, annusa alla ricerca di odori accattivanti o lanciarsi verso una delle tante discariche a cielo aperto che occupano il suolo pubblico. Perché oggigiorno posizionare la spazzatura nelle apposite campane o fare la raccolta differenziata per alcuni è un’azione superflua. Con l’avvicinarsi del caldo e con i cassonetti senza copertura e stracolmi, dunque, l’allarme è doppio: da una parte i ratti che sgattaiolano tra i piedi dei passanti inorriditi, dall’altra i disagi legati al pattume lasciato un po’ dappertutto. E’ il caso della piazzetta Largo Caduti Civili, dove i commercianti sono costretti a rintanarsi nei rispettivi esercizi e con le porte ben chiuse (nonostante le alte temperature degli ultimi giorni) pur di non trovarsi all’interno “sgraditi ospiti”. Così come dell’incrocio tra via Matteotti e via Citarella, dove quotidianamente i contenitori rossi per l’umido sono caricati fino all’orlo già nel tardo pomeriggio e fungono da allodole per gli animali presenti sul letto del fiume sottostante, come topi, insetti, blatte, piccioni. E questo scenario, purtroppo, si ripete da anni. Sono gli stessi cittadini a farlo notare: soprattutto quelli che, trasferitisi altrove, ne fanno una questione di decoro ed urlano la loro rabbia nel vedere lo stato di abbandono in cui versa la propria città natale (che si evince dalle foto postate sui social network). «Sono stanco di vedere la stessa maleducazione di quindici anni fa – commenta Enrico Vitolo, che ora vive a Fossano – Non oso immaginare come possa essere per le persone civili che ci vivono!»
«Ho trascorso la mia adolescenza in piazzetta Largo Caduti Civili – aggiunge Marco L., studente a Milano – ed è uno strazio sapere che al posto dei bambini ora a farla da padroni sono i topi ed i rifiuti».
Cumuli di immondizia ammassati su una fontanina pubblica, poltrone e mobili abbandonati sul marciapiedi, cassette per la frutta e cartoni lasciati un po’ ovunque, erbaccia alta, escrementi ed urina di cani: sono queste, invece, le immagini simbolo che raccontano l’odissea di via Nicotera, dove il quartiere non riesce a staccarsi da dosso l’etichetta di periferia abbandonata al degrado.
«E’ una vergogna che una strada storica come questa, datata 1800, sia stata ridotta ad un letamaio perché i proprietari degli amici a quattrozampe non rimuovono le feci dei loro animali – tuona Lina D’Alessandro, residente della zona – Bisognerebbe consentire a chi – come me- non prende l’auto e preferisce spostarsi a piedi, o ai vecchi e ai bambini, di poter vivere la propria città senza il timore di scivolare su deiezioni canine o essere costretti a fare slalom tra i rifiuti che ingombrano i marciapiedi, piuttosto che incontrare un topo saltato fuori all’improvviso da chissà dove».
Purtroppo basta fare un giro anche lungo il Corso Vecchio, in via Papa Giovanni XXIII, per appurare che il contesto non è affatto dissimile: cassonetti scoperti che emanano cattivi odori e rappresentano un ricettacolo di insetti e randagi, e sporco sparso tutt’attorno. E a pochi metri dall’uscita secondaria della scuola elementari di via Gramsci, dove i bambini sono esposti all’aria contaminata. I cittadini chiedono all’amministrazione comunale interventi urgenti per lo svuotamento quotidiano dei cassonetti, un’accurata pulizia delle strade e una derattizzazione immediata.