Uno studente nocerino stanco dello stato dei bus che ogni giorno usa per andare all’Università decide di documentare la vergogna dei servizi di trasporto regionali. Nelle foto e nel video situazioni inimmaginabili e grandi rischi per la sicurezza degli utenti

di Francesca Fasolino

Sono diventati i pullman della vergogna: continuano ad aumentare di giorno in giorno i disagi per i tanti pendolari che quotidianamente usufruiscono dei mezzi di trasporto Sita. Questa volta a testimoniarli ci sono alcune fotografie e un video girato con un smartphone da uno studente che ogni giorno si reca a Napoli usufruendo del servizio. Le foto evidenziano non soltanto un mezzo ormai vecchio, ma anche la sua mancata manutenzione. Oltre a fili elettrici penzolanti, bocchettoni dell’aria condizionata distrutti, di cui uno sigillato con una piastra metallica, l’episodio più sconcertante è quello testimoniato dal video, girato dallo stesso studente. Si vede infatti che una delle botole posizionate lungo il corridoio, che copre il motore, si solleva pericolosamente durante la marcia del pullman.  Il pannello, mantenuto da un solo bullone, potrebbe diventare molto pericoloso per i passeggeri, perché, con il vento o con le vibrazioni causate dalla marcia, potrebbe staccarsi e colpire uno di essi o, nell’ipotesi peggiore, uno dei pendolari potrebbe inciampare o caderci all’interno. Gli studenti che si trovavano sul pullman riferiscono inoltre che quando la botola si sollevava si potevano intravedere non soltanto parti del motore ma addirittura l’asfalto sottostante. Sono queste, alla fine, le condizioni deplorevoli se non addirittura disumane in cui viaggiano quotidianamente  studenti e lavoratori pendolari. «È assurdo che negli orari di punta, quando si registra una maggiore concentrazione di utenti, ci sia soltanto un pullman che effettua la corsa – lamenta lo studente – Le persone sono costrette a restare in piedi pressate l’una sull’altra, con il rischio che qualcuno si senta male, o addirittura restano appiedati. Non è raro infatti che il bus sovraffollato lasci gli utenti alla fermata. La soluzione sarebbe semplicemente quella di mettere più di una corsa negli orari di punta». Lo stesso studente che ha scattato le foto e girato il video riferisce anche di altri episodi, come la presenza di scarafaggi lungo i bordi dei finestrini o il doversi vedere piovere addosso: «La pioggia cadeva attraverso i bocchettoni dell’aria riversandosi sui sediolini – ci dice – Mi pioveva letteralmente in testa e sono stato costretto  indossare il giubbino e il cappuccio per tutto il viaggio. Una volta arrivato a destinazione ero completamente zuppo».

Il vedeo del pullman della vergogna

 

Di Gigi Di Mauro

Giornalista con esperienza quasi quarantennale, è educatore e pedagogista clinico. Da oltre un ventennio si dedica allo studio della storia comparata delle religioni, ottenendo nel 2014 dal Senato accademico dell'MLDC Institute di Miami una laurea Honoris Causa in studi biblici. È autore di alcuni saggi, tra i quali uno sulle bugie di storia e religione

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