Valerio Agnoli

Individuato il corridore autore del grido “terroni” immortalato nel video amatoriale visto da decine di migliaia di persone. Appartiene alla squadra Astana e dice che stava giocando con i suoi compagni di squadra. Intanto fioccano le polemiche sulla mancata pulizia del dopo corsa. Il sindaco preannuncia un esposto all’organizzazione della manifestazione

E’ stato smascherato. O meglio lo ha fatto da solo il ciclista che giovedì durante la tappa del Giro d’Italia da Sassano a Montecassino ha gridato ‘Terroni’ durante il passaggio della Carovana Rosa nel centro abitato di Nocera Inferiore. Il video ha fatto il giro del web, ma l’atleta dell’Astana Valerio Agnoli (originario di Alatri, basso Lazio) ha un’altra versione dei fatti. La spiega sul social network facebook in un post:  «Purtroppo si è sentita solo quella parola, ma non volevo offendere nessuno. Ce l’avevo con i miei compagni che mi chiamano ‘Terrun’. Proprio a loro stavo dicendo “MI SON TERRONE”. Non volevo offendere nessuno, sono molto legato al Sud. Soprattutto a Messina, terra del mio compagno Vincenzo (Nibali, ndr)». 

Insomma si sarebbe trattato tutto di uno spiacevole equivoco anche se in chiusura di intervento, Agnoli lancia pure una frecciata: «Quando passiamo nei centri cittadini – scrive – non sputate ai corridori. Rispetto».

Ci sarà da crederci? Sarà questa la versione reale o l’atleta, resosi conto del polverone sollevato, avrà pensato a questa soluzione come una comoda via di fuga dai riflettori della polemica? Probabilmente ne potremo sapere di più solo nei prossimi giorni. Abbiamo però rivisto decine di volte il video e si sente chiaramente “terroni” e non “terrone”, e nemmeno lontanamente si ode “mi son”. Ci appelliamo anche all’udito dei lettori che possono rivedere il video inserito nella home del nostro giornale e farci sapere se loro sentono diversamente da noi. In ogni caso, il primo cittadino ha confermato, con un comunicato, di non voler lasciare cadere la cosa: «In merito allo squallido episodio verificatosi ieri, – scrive Torquato – nella splendida cornice del Giro d’Italia, accolto in modo impeccabile dai nocerini, allorquando un ignobile ciclista ha ritenuto di insultare il pubblico festante in attesa, ho provveduto a inviare un esposto all’Organizzazione del Giro d’Italia perché visioni il filmato, individui il responsabile e lo espella dalla manifestazione. A distanza di pochi giorni dalla “lettera aperta” da me indirizzata al Capo dello Stato, che ha avuto ampia eco sui quotidiani locali e sui social network, spiace dover constatare, a così breve scadenza,  la fondatezza delle riflessioni  in essa espresse. Mesi di gogna mediatica, che si ripete ad ogni occasione sui media nazionali ogni qual volta si tratti di commentare vicende o problemi del sud Italia, sono la peggiore semina che fa poi germogliare imbecilli come il ciclista in questione. Capaci con un’offesa che ha sporcato una manifestazione che, per definizione e storia, è simbolo unificante dell’intera Italia, di ferire un’intera città e minare nel profondo il nostro senso di appartenenza, da meridionali, alla comunità nazionale».

Come sia sia, del Giro a Nocera restano solo le macerie. Ce lo segnala, ad esempio, sulla rete, Loredana Manzo, «Ecco stamattina via Orlando: alla faccia del giro d’ Italia … non si completa mai un lavoro … adesso chi deve pulire? Chi dobbiamo ringraziare?  Se.ta, Multiservizi … e intanto noi paghiamo sempre».

Dalle foto appare evidente che sui marciapiedi di via Orlando si accumulino diversi mucchi di un’erba frettolosamente tagliata da diversi punti in cui era presente e mai asportata. A ulteriore conferma ci sono in rete fotografie sempre provenienti da via Orlando di dipendenti della cartoleria Vicidomini che, armati di scope e pale, fanno il lavoro che qualcuno alla Multiservizi ha lasciato a metà: raccogliere l’erba tagliata.

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