E’ forte lo sconcerto di esperti di storia dell’arte e di turisti per l’abbandono in cui versa il Battistero di santa Maria Maggiore a Nocera Superiore, che tra l’altro quasi nessuna guida turistica riporta nelle sue pagine anche per la difficoltà a poterlo visitare
di Enrica Granato
«Vogliamo la Rotonda nei testi di storia dell’arte». E’ questa la richiesta che da anni avanzano cultori ed esperti della città di Nocera Superiore per salvaguardare e valorizzare un tesoro posto al centro della città (tre metri sotto l’attuale livello stradale ), ma tutt’ora abbandonato a se stesso. Cinto di automobili parcheggiate all’esterno del recinto, il battistero paleocristiano di Santa Maria Maggiore subisce da tempo un destino di incuria ed oblio, nonostante si trovi a ridosso di una strada densamente trafficata. Probabilmente sede della prima cattedrale della Diocesi di Nocera, la datazione dell’edificio è collocata poco oltre la seconda metà del VI secolo (dopo la riconquista di gran parte dell’Italia meridionale da parte dell’impero d’oriente) costituendo, quindi, uno straordinario documento architettonico dell’epoca bizantina a seguito della caduta dell’Impero Romano. Trasferita la sede vescovile presso il monastero benedettino di san Prisco, la struttura ha perso la centralità originaria ed ha subito un lento declino, caratterizzato prima da un interramento ed in seguito da un progressivo deterioramento fino al totale abbandono (avvenuto nel 1806). Nonostante il recupero del complesso iniziato intorno alla metà del XIX secolo, ad oggi sono in molti a denunciare lo stato di trascuratezza in cui versa quest’ultimo, così come la difficoltà nel visitarlo: le porte del monumento, infatti, sono quasi sempre chiuse ed è possibile accedervi solo grazie alla disponibilità di un custode volontario, Luigi Ronca (che non percepisce danaro da alcun Ente ) mentre chi è affidatario della struttura fa spallucce.
«E’ una vergogna che le case editrici del Sud pubblichino foto di battisteri di regioni limitrofe ignorando questo di Nocera Superiore – dichiara Giovanni Cuofano, professore di arte ed immagine presso la scuola media “Fresa-Pascoli” – Sono importanti, certo, ma ai ragazzi campani non interessano per scoprire o capire le proprie origini. Nuceria Alfaterna non ha nulla da invidiare ad altri Comuni: qui si batteva moneta, c’è una necropoli, un teatro ellenistico, un anfiteatro, eppure i nostri tesori non compaiono nemmeno sulle guide turistiche».
«Il disappunto nasce proprio dalla negligenza con cui viene trattato l’enorme potenziale del battistero che potrebbe rappresentare una grande risorsa turistica, apportando anche una boccata d’aria alle casse comunali» aggiunge Antonio Salzano, noto artista nocerino e presidente del Centro culturale “Giorgio La Pira”.
Già nel 2012, tramite lettera aperta, Salzano chiamò in causa molte istituzioni – come il Ministero per i beni e le attività culturali, il comune di Nocera Superiore e la Diocesi di Nocera Inferiore-Sarno – per manifestare il proprio disappunto (condiviso dalla cittadinanza) sui siti archeologici perennemente chiusi .Gli stessi visitatori (soprattutto stranieri) fanno sentire la loro voce attraverso i commenti lasciati sul registro delle presenze dopo la visita al battistero : “è impensabile” si legge in uno di questi “che un simbolo del passato abbia un presente così desolante”. Diverse sono state le iniziative per cercare di valorizzare e far conoscere la Rotonda di Santa Maria Maggiore : la “Giornata Rotariana del Patrimonio Culturale” organizzata dal Rotary Club Nocera Inferiore –Sarno domenica 27 aprile, ad esempio, ha riscosso un notevole successo di visite, permettendo alle scolaresche ed ai curiosi di poter visitare la struttura accompagnati da alcuni alunni della scuola media “Fresa- Pascoli” e volontari del prestigioso club, trasformatisi per l’occasione in guide turistiche. Purtroppo una giornata fine a se stessa non basta per evitare che l’importante sito cada di nuovo nel dimenticatoio : gli accorati appelli lanciati all’uscente amministrazione comunale nel corso degli anni stati ignorati e si confida nella prossima gestione burocratica.