La Regione si dichiara, al termine del Consiglio regionale monotematico di oggi, disponibile ad incontrare nuovamente il comune di Nocera Inferiore e il comitato “No Vasche” per ridiscutere il progetto “Grande Sarno”. Soddisfazione del sindaco Torquato

Il presidente del Comitato No Vasche Emiddio Ventre

 

Torna con un carico di speranza il sindaco di Nocera Inferiore, Manlio Torquato, dalla seduta di Consiglio Regionale tenutasi oggi, 31 marzo, con all’ordine del giorno un solo punto: la situazione e le problematiche del progetto “Grande Sarno“, contro il quale un ricorso al Tar della stessa amministrazione comunale nocerina, che ha agito in adiuvandum al comitato “No Vasche” presieduto da Emiddio Ventre, aveva ottenuto lo scorso 13 marzo una importantissima sospensiva del Tar Campano. Il Tribunale Amministrativo aveva infatti constatato come la pratica messa a punto dall’Arcadis fosse decisamente carente nella documentazione, ed in particolare su un punto importantissimo quale i dati del monitoraggio sullo stato del fiume che dovrebbero costituire la base sulla quale valutare se sia effettivamente utile per le popolazioni della zona la realizzazione  – tra le altre cose – delle contestatissime vasche di laminazione che vengono viste ormai come una vera e propria bomba ecologica.

il sindaco, Manlio Torquato

«Di ritorno dal consiglio regionale monotematico sul Grande Progetto Sarno insieme al dottor Emiddio Ventre – ha scritto in rete il primo cittadino mentre tornava –  İl ricorso di Nocera İnferiore sulle vasche di laminazione è stato il cuore del dibattito. L’assessore Cosenza, dopo la sua relazione, si e’ detto pronto ad incontrare nuovamente l’amministrazione comunale di Nocera con il comitato “No Vasche”. Mi piace qui segnalare anche la presenza del consigliere comunale Antonio İannello. E desidero porgere un ringraziamento a Gianfranco Valiante per aver promosso la seduta di consiglio e a Luigi Cobellis per aver consentito la nostra presenza in aula».
Critico invece il professor Emiddio Ventre: «L’assessore Cosenza continua ad insistere l’acqua è pulita – ci dice –  e che ribalteranno la sentenza davanti al Consiglio di Stato. Noi del comitato, l’amministrazione e cittadini sappiamo che il fiume è inquinato: lo vediamo con gli occhi e lo sentiamo con il naso. Loro andranno avanti e noi li seguiremo smentendo i loro dati. La salute dei nostri figli vale più di 217 milioni di euro».
Sembra, comunque, che la città possa per il momento segnare un altro punto a suo favore, e che possa attendere con un pizzico di ansia in meno gli ulteriori sviluppi della situazione, dopo le voci allarmistiche dei giorni scorsi che lasciavano trapelare la volontà dell’Arcadis di ignorare comletamente la sospensiva e di andare avanti “a rullo compressore” nella realizzazione dello sciagurato progetto.

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