Si teme che, come negli anni passati, possano esserci anche disagi per l’ordine pubblico, per l’insofferenza causata dalle lunghissime file cui saranno sottoposti coloro che devono rinnovare il beneficio. A rischio soprattutto le persone che non possono interrompere le cure cui sono sottoposte
Un’accorata petizione al direttore sanitario dell’Asl Salerno, Antonio Squillante. E’ quella inviata stamane da Vincenzo Stile, medico nocerino e componente dell’Assemblea Nazionale del Pd. L’occasione è la ormai imminente data del 31 marzo, quando scadranno la maggior parte delle esenzioni dal pagamento dei ticket sanitari. In particolare quelle legate al reddito.
«Ci ricordiamo – scrive Stile – le lunghe file, con pre-file iniziate alle cinque del mattino, e i disordini accaduti negli anni scorsi, che hanno richiesto l’intervento delle forze dell’ordine. Ci ricordiamo di anziani che non hanno potuto rinnovare l’esenzione perché non avevano la “forza” fisica per partecipare a quelle battaglie. Ci ricordiamo impiegati esausti, sfiancati da un carico di lavoro acuto e concentrato in pochissimi giorni, con rapporti difficili da gestire con gli utenti, giustamente arrabbiati per i disagi subiti. Purtroppo per alcuni che non hanno mezzi economici sufficienti, il mancato rinnovo dell’esenzione può significare l’interruzione di una terapia necessaria e il procrastinare esami che andrebbero fatti subito».
Consivisibili le considerazioni che poi il pediatra oppone al dirigente Asl per cercare di lenire i disagi: «Ad oggi, con i mezzi informatici che abbiamo a disposizione, queste cose non dovrebbero accadere più, e perciò chiediamo al Dg Squillante di emanare, al più presto, disposizioni a riguardo, per evitare disagi e assembramenti, perché ad oggi non sono ancora arrivate agli uffici, e di renderle note, in tempo utile alla popolazione. Inoltre proponiamo se possibile, per i rinnovi, di farli scadere nel giorno del compleanno dell’utente in causa, passati almeno sei mesi da adesso, in modo che i successivi rinnovi possano essere scaglionati nel tempo, e se possibile automatizzati e inviati direttamente a casa degli aventi diritto, sopratutto se trattasi di persone anziane e pensionati».
Stile, infine, si auspica che i sindaci dell’Agro vorranno sposare la sua iniziativa. «In verità – ci dice – sono sicuro che i sindaci aderiranno: ognuno di loro sarà a conoscenza di decine di casi di persone che rientrano tra quei casi difficili cui faccio riferimento nella lettera-appello, e non lasceranno certamente i loro concittadini a patire questi enormi disagi».