Il volume di Teobaldo Fortunato, che illustra i progetti dell’architetto Nicola Tartaglione con le foto di Roberto Pierucci, richiama il clou dell’elite culturale nocerina
Che le case non nascano belle ma lo diventino per abilità del loro ideatore, che nel disegnarle fa suoi i sentimenti e i desideri di chi le abita, è quello che cerca di evidenziare “Dimore dell’armonia”, il volume scritto da Teobaldo Fortunato, dedicato alla trentennale attività del’architetto Nicola Tartaglione con il racconto fotografico di Roberto Pierucci. La presentazione è stata fatta presso la libreria Mondadori di Nocera Inferiore, con la participazione di un folto pubblico interessato alla decorazione degli interni e la cura giardini.
Sono circa 17, le case scelte dall’autore del libro e dall’architetto, per voler raccontare anche con le immagini com’è possibile trasformare le abitazioni con alla base il piacere di ricostruirle attraverso la cura appassionata dei proprietari delle dimore.
«Abbiamo selezionato le foto – racconta Fortunato – nell’arco di un tempo molto lungo perchè è stato veramente difficile. Tu dovevi raccontare in poche pagine una vita, una casa, una famiglia, quindi non è solo mostrare degli oggetti o delle cose belle, ma anche perchè volevamo far rientrare queste case».
Secondo l’architetto Tartaglione alcune dimore possono essere fatte più nella maturità professionale che non all’inizio, perchè quando si è giovani si è più soggetti alle mode d’occasione, quello che al momento è suggerito dall’epoca in cui si vive. È dopo i primi 40 anni di vita che si comincia a lavorare con più serenità, si è meno impegnati nell’ autocelebrazione e si riesce a condividere il sogno di una bella casa tra la realtà oggettiva dell’immobile, tra i desideri dei committenti e i suggerimenti dall’ architetto.
I proventi delle vendite del libro saranno destinati al fondo per il restauro istituito dall’Associazione Culturale Giardini e Dimore dell’Armonia, presieduta da Tartaglione, che dichiara che con i fondi si cercherà di restaurare più giardini che case perchè essi hanno più esigenze di manutenzione. «Credo che una parte importante del danaro raccolto sarà destinato – dice Tartaglione – a un giardino in provincia di Caserta, dove c’è un camelieto in cui fiorice una famosa camelia viola: una tinta molto speciale che rappresenta il punto di arrivo dei botanici del 700».
Paloma Féliz