nella foto Adriana Musella, Gianni Maddaloni, la professoressa Adelina Tirelli, la vicepreside Agnese Silvestri e la professoressa Silvana Di Donato, referente progetto

La presidente del coordinamento nazionale antimafia “Riferimenti”, e con Gianni Maddaloni, consigliere sportivo della nazionale di Judo, ospiti dell’Istituto nocerino per un dibattito sullo stato della lotta alle mafie la cui qualità ha sorpreso gli oratori

 

di Adelina Tirelli (*)

Si è svolto questa mattina, presso l’aula magna dell’Isis Pucci di Nocera Inferiore, l’incontro nell’ambito della giornata nazionale contro tutte le mafie “Sulla strada della legalità“, con la dottoressa Adriana Musella, presidente del coordinamento nazionale antimafia “Riferimenti”, e con Gianni Maddaloni, consigliere sportivo della nazionale di Judo, nonché padre del campione olimpico di Sidney 2000 Pino Maddaloni. «Non si può archiviare la barbarie»: con queste parole è iniziato venti anni fa l’impegno della dottoressa Musella, che ha fatto dell’antimafia una scelta di vita. Questo da quando,venticinque anni fa, suo padre Gennaro, ingegnere salernitano, venne ucciso da un’autobomba a Reggio Calabria, in quanto denunciò l’irregolarità di una gara d’appalto. Ribellione che la mafia punì in modo assolutamente eclatante, anche perché fosse da esempio a chi osava ribellarsi alle loro regole.
«Quando ad essere ucciso e’ un esponente delle Istituzioni – ha detto Adriana Musella – lo Stato lo ricorda. Ma se a cadere sono cittadini comuni, questi vengono troppo spesso dimenticati». Fu così che nacque il suo impegno sempre in prima linea. La prima manifestazione nazionale antimafia in Calabria il 2 maggio 1993 vide la partecipazione di 9mila giovani, tutti recanti in mano un fiore: nacque così la “Gerbera gialla”, che diventerà poi il simbolo della lotta al crimine organizzato.
L’Isis Pucci di Nocera, attento e sensibile ai temi legati alla legalità , ha ospitato con entusiasmo per il secondo anno consecutivo la manifestazione. All’incontro, che è stato condotto seguendo il filo dei vari scritti della Musella e delle esperienze di Gianni Maddaloni, hanno partecipato le IV e le V classi. A far da scenografia, dietro ai conferenzieri, bellissimi poster con i volti e le scritte di giudici e persone uccise dalla mafia e, a chiudere il cerchio dell’emozione e delle riflessioni, lenzuoli che i ragazzi hanno srotolato e appeso in vari punti dell’aula. Il momento del dibattito con gli studenti si è rivelato punta di diamante dell’evento: sono state poste domande sull’attuale delicata situazione e sulle trattative stato-mafia, toccando punti ‘nevralgici’ del momento storico. Il commiato di Adriana Musella e di Gianni Maddaloni e’ stato accompagnato dalla promessa di tornare nella nostra scuola per incontrare ancora una volta e a da vicino i nostri studenti e docenti, che fanno della legalità e della cittadinanza attiva fonte di ispirazione culturale ed educativa.

(*) docente Isis Pucci con delega alla legalità

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