Nel corso di una conferenza di servizio relativa all’installazione delle entraline di monitoraggio ambientale l’ente regionale delegato alla realizzazione del progetto che prevede anche la realizzazione di una serie di vasche di laminazione ha annunciato che ignorerà il provvedimento del Tribunale Amministrativo
Va al muro contro muro il consorzio regionale Arcadis, cui è stato affidato il progetto Grande Sarno che il Tar, appena sei giorni fa, ha temporaneamente bloccato fino a ottobre in attesa di verificare una apparente serie di significative mancanze nella documentazione che accompagna il progetto stesso. Nel corso di una riunione con associazioni e comitati contrari al progetto, tenutasi nella giornata di lunedì, i rappresentanti di Arcadis avrebbero manifestato l’intenzione di proseguire nella realizzazione incuranti del bloco posto dal Tribubale amministrativo. Le reazioni non si sono fatte attendere.
«Le istituzioni che non riconoscono una sentenza della magistratura! – esclama basito il professor Emiddio Ventre, presidente del Comitato “Gente del Sarno” che ha ottenuto la sospensiva insieme ai comuni di Nocera Inferiore e Montoro – Oggi che nelle scuole si celebra la giornata della legalità a mie alunni che mi hanno fatto la stessa domanda: non so cosa rispondere.
Il monitoraggio delle acque approvato nella conferenza dei servizi di ieri, prevede semplicemente di fare 37 analisi in un anno e mezzo a cadenza di 15 giorni. Me se vogliamo intercettare l’inquinamento i prelievi devono essere fatti quanti piove, quando attraverso le pluviali si immettono gli inquinanti nel fiume. Fare i prelievi in periodo di magra non fornirà il reale stato d’inquinamento, non fornirà la verità sulle acque che finiranno nelle vasche di laminazioni assorbenti».
Gli fa eco il dottor Vincenzo Stile, membro dell’assemblea nazionale del Pd: «Alla luce della sospensiva ottenuta, giudico del tutto inadeguata la risposta dell’Arcadis, che vorrebbe procedere, comunque, senza tener conto nè delle critiche, nè della pronuncia del Tar. Sembra ovvio che le azioni portate avanti dal Partito democratico e dai comitati fossero nel giusto. Il Sarno è un fiume inquinatissimo e se non si risolve questo problema, niente sarà utile, perchè i danni che non verranno fatti dalle esondazioni verranno fatti sulla salute dei cittadini negli anni dagli inquinanti presenti nelle acque del fiume. L’azione politica del Partito democratico continuerà: Il Pd di Salerno ha chiesto al gruppo regionale un’accelerazione, portando avanti la proposta di un consiglio regionale monotemantico sul Sarno, con un ordine del giorno dedicato ed esclusivo. Inoltre ora che abbiamo la nuova legge contro l’inquinamento ambientale, di recente approvata, abbiamo uno strumento in più per fare del Sarno un fiume meno inquinato, facendo rispettare tutte le norme previste».