L’Arcadis non presenta i dati mancanti nell’incartamento che avrebbero dovuto consentire una corretta valutazione dell’impatto ambientale dell’opera. Gli avvocati dei comuni di Nocera e di Montoro, insieme al comitato, chiedono un’ordinanza in merito del Tribunale

 

di Francesca Fasolino

 

Nessuna svolta sulla questione Grande Progetto Sarno. All’udienza al Tar tenutasi ieri mattina a Napoli, l’Arcadis non avrebbe infatti presentato i dati reali relativi al monitoraggio del fiume Sarno. Tali dati, richiesti dai diversi comitati costituitisi contro il GPS, in particolare contro la costruzione di 23 ettari di vasche di laminazione e contro la seconda foce del fiume, dovrebbero fornire una valutazione sulla salubrità delle acque. Peccato che tali informazioni non soltanto sono assenti all’interno della relazione del quadro ambientale di Arcadis, ma ad essere prese in esame sono state quelle relative al 2001. Mancano quindi i dati degli ultimi dieci anni e sui quali si dovrebbe basare la valutazione del progetto, nonché la valutazione di impatto ambientale. Presenti ieri a Napoli gli avvocati Luigi Ferrara e Lorenzo Lentini in difesa del Comitato No Vasche, l’avvocato Criscuolo per Nocera Inferiore e l’avvocato Barbaro per il comune di Montoro. Questi hanno chiesto al Tribunale di emettere un’ordinanza, nei confronti dell’Arcadis, per ottenere i dati mancanti. Martedì prossimo è prevista una conferenza di servizio durante la quale si discuterà dell’istallazione di dieci stazioni di rilevamento dello stato d’inquinamento del fiume Sarno. La battaglia contro quello che si vuole spacciare come un «progetto di riqualificazione ambientale ma che è in realtà una grande menzogna creata per usare 217 milioni di euro», come ha dichiarato più volte il presidente del Comitato Emiddio Ventre, è ancora aperta. Il comitato ha più volte ribadito come non si opponga al progetto come soluzione al problema delle esondazioni, ma vuole in primis tutelare la salute dei cittadini, evitando che tali vasche accolgano le acque del fiume più inquinato d’Europa. 

Di Gigi Di Mauro

Giornalista con esperienza quasi quarantennale, è educatore e pedagogista clinico. Da oltre un ventennio si dedica allo studio della storia comparata delle religioni, ottenendo nel 2014 dal Senato accademico dell'MLDC Institute di Miami una laurea Honoris Causa in studi biblici. È autore di alcuni saggi, tra i quali uno sulle bugie di storia e religione

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