Un piatto ricco, che ben si presta anche ad essere l’unica pietanza preparata per un pasto particolare, come può essere quello della pasquetta o di una qualsiasi gita fuori porta. La sua provenienza è tipicamente campana con delle personalizzazioni che arrivano a diversificarsi addirittura per città. Quella proposta è una versione comunemente in uso anche a Nocera Inferiore
Ricetta del “Casatiello Napoletano“
Ingredienti per circa 10 persone
• 1 chilogrammo di farina bianca 00
• 2 cubetti di lievito di birra
• 100 grammi di strutto (sugna)
• poco sale, molto pepe
• 400 grammi di pecorino (oppure formaggi misti: provolone piccante, grana, emmenthal, fontina, ecc.)
• 400 grammi di salame tipo napoli, o soppressata o salsiccia secca
• 5 uova
preparazione:
Stemperate il lievito in mezzo bicchiere di latte caldo. Disponete la farina a fontana, ponetevi al centro lo strutto, il sale, il pepe, il lievito sciolto nel latte, e, aiutandovi con altro latte tiepido, mescolate tutto fino a ottenere una pasta morbida che lavorerete con forza per una diecina di minuti battendola sul tavolo.
Fatela poi crescere in una terrina coperta, in luogo tiepido, per un paio d’ore o fin quando la pasta avrà raddoppiato di volume.
Tagliate tutti i formaggi e il salame a dadini. Quando la pasta sarà cresciuta, staccatene una pagnottella e tenetela da parte.
Battete tutto l’impasto rimanente con le mani e stendetela allo spessore di un centimetro.
Disponete su tutta la superficie, uniformemente, il ripieno, e arrotolate con delicatezza la pasta, il più strettamente possibile.
Ungete di strutto un ruoto e disponetevi il rotolo di pasta a ciambella, unendone bene le estremità e rimettetelo a crescere in luogo tiepido coprendolo con un panno.
Quando il casatiello avrà completato la lievitazione (occorreranno almeno due ore), disponete le 5 uova su di esso a intervalli regolari, e fermatele con delle striscioline incrociate fatte con la pasta che avete tenuto da parte.
La cottura, in forno a 220 gradi, sarà completa quando all’esterno si sarà formata una crosta croccante e l’interno mostrerà, allo stuzzicadenti, la consistenza della mollica di pane.
Giancarlo Pannullo