Emozione ed entusiasmo a Pagani nel corso della cerimonia officiata dal vescovo Giuseppe Giudice, che ha celebrato con solennità la restituzione alla frequentatissima chiesa della città di Sant’Alfonso di tre preziosi dipinti da trent’anni oggetto di una contesa giudiziaria
E’ stata la festa della legalità quella che sabato 8 marzo ha visto il ritorno, nella chiesa del SS. Corpo di Cristo di Pagani, dopo una complessa vicenda giudiziaria, di tre importanti dipinti sequestrati il 29 gennaio 1985 dalla Guardia di Finanza di Salerno nel negozio di un antiquario. I quadri si sono poi rivelati appartenere alla chiesa del SS. Corpo di Cristo di Pagani, ma non erano di provenienza furtiva: il sacerdote dell’epoca li aveva venduti e dichiarò agli inquirenti di averlo fatto perché “erano di proprietà della sua famiglia”. Le opere furono affidate in custodia giudiziale alla Soprintendenza di Salerno, e successivamente alla Guardia di Finanza di Napoli presso la Caserma Zanzur.
I dipinti sono “l’Immacolata” di Giovan Battista Beinaschi, un pittore piemontese trasferitosi a Napoli alla fine degli anni sessanta del Seicento. Poi una “Madonna Addolorata con puttini”, la cui definizione stilistica è riconducibile alla produzione tarda di Angelo Solimena, alla fine del Seicento. Il terzo dipinto raffigura S. Anna, s. Gioacchino e la Vergine bambina accolti in paradiso e reca un monogramma CG. Probabilmente si tratta di Girolamo Cenatiempo, un artista fortemente collegato al pittoricismo giordanesco.
«La legalità ha avuto il posto d’onore – ha dichiarato il dottor Antonio Braca della Soprintendenza salernitana – era al palco, era in prima fila, era in mezzo a tutta la gente che, numerosa, ha partecipato all’evento. La restituzione di opere d’arte nella chiesa d’origine, dopo trenta anni, non è cosa da poco».
Alla manifestazione è stato presente il vescovo della diocesi di Nocera e Sarno, monsignor Giuseppe Giudice.
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