L’assessore all’ecologia avrebbe denunciato, a mezzo stampa, una serie di vicende su costi e gestione della raccolta rifiuti piuttosto gravi. Ed ora il segretario dei Democratici Antonio Iannello chiede definitiva chiarezza
Parte lancia in resta Antonio Iannello, segretario cittadino del Pd, sulla questione della gestione e costi della raccolta rifiuti.
Dopo un consiglio comunale in cui l’amministrazione Torquato aveva dato risposte ad una serie di interrogazioni sul tema, oggi uno dei quotidiani campani ha pubblicato un articolo all’interno del quale si leggono lagnanze dell’assessore al ramo, Tonia Lanzetta, che lamenta di non aver potuto operare lo scorso anno ed anzi denuncia fatti piuttoso eclatanti circa la conduzione del servizio.
«E’ sconcertante la vicenda che sta riguardando la gestione dei rifiuti in Città – scrive Iannello nel comunicato stampa diramato stamane – All’indomani della seduta del consiglio comunale, ove il sindaco, in maniera totalmente insoddisfacente, rispose ad una nostra interrogazione sull’argomento, sono apparse sulla stampa le dichiarazioni dell’assessore al ramo, che denunciano alcune questioni “poco chiare”. Nelle stesse dichiarazioni – continua il medico nocerino – si denunciano “incongruenze dei dati” sui costi del servizio e, addirittura, eventuali determine di pagamento a firma di un dirigente “mai pubblicate” sul sito on line del Comune, cosa resa, invece, obbligatoria per legge dal 1 gennaio 2011». La norma citata, a beneficio dei lettori, è quella che istituisce l’Albo pretoro online eliminando del tutto le pubblicazioni cartacee: dalle delibere, alle determine, alle pubblicazioni di matrimoni e di gare. «Alla luce di queste ulteriori gravi denunce – sostiene il consigliere comunale – il Pd, insieme ad altri consiglieri, aveva chiesto la convocazione di un consiglio comunale per permettere all’amministrazione di relazionare e fare chiarezza “nella sede istituzionale”, invece che con monologhi televisivi. Ma tale richiesta non è stata accolta, invocando una norma del regolamento che, per la verità, non fu richiamata quando in data 15 ottobre 2012 si chiese, con la stessa procedura, all’ Amministrazione di relazionare sulla situazione economica finanziaria dell’Ente. In quell’occasione il consiglio comunale si svolse regolarmente in data 22 ottobre 2012 come da delibera numero 16».
Poi arriva la richiesta finale, in un comunicato dove le espressioni riportate tra virgolette, sulle quali si vuole passare un ideale evidenziatore per metterle in risalto, sono particolarmente presenti: «Riteniamo, quindi, oggi più di ieri, necessario che il sindaco faccia la massima chiarezza su un argomento così importante e sulle denunce così circostanziate, fatte da un “suo” assessore che ancora siede in giunta, godendo, quindi, ancora della “sua piena fiducia”. Non vorremmo che si stiano aspettando altre dimissioni “volontarie” come già avvenuto in precedenza. Lo riterremo un comportamento poco trasparente, quasi omertoso. Nel frattempo, continueremo la nostra azione atta a chiarire la vicenda, ricorrendo “in ogni sede” a tutte le prerogative proprie del ruolo di consiglieri comunali».