Risale probabilmente alle “frictilia” romane l’origine del dolce che, con diversi nomi, è tradizione consumare soprattutto in occasione del Carnevale

 

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di Roberta Di Mauro

Salve amici, ben ritrovati e buon Carnevale a tutti!
Questo martedi grasso va festeggiato come per ogni tradizione che si rispetti, con le chiacchiere, il tipico dolce carnevalesco che in base alla zona assume diverse denominazioni: frappe, crostoli, cenci, galani, bugie e così via.
Le chiacchiere hanno un impasto fatto principalmente con farina, uova, zucchero e liquore, che viene fritto nell’olio o cotto al forno. Ad ogni chiacchiera viene data una forma rettangolare, spesso leggermente girata che dia l’idea di un nodo. Vengono servite spolverizzate di zucchero a velo, o nelle varianti ricoperte di miele o cioccolato o innaffiate con alchermes.
La tradizione delle chiacchiere probabilmente risale a quella delle frictilia, dei dolci fritti nel grasso che nell’antica Roma venivano preparati proprio durante il periodo dell’odierno carnevale.

la prima fase della preparazione
la prima fase della preparazione

 

Gli ingredienti:
500gr di farina 00
4 uova intere
80 gr.di burro sciolto
100 gr di zucchero
scorza grattuggiata di un limone
1 pizzico di sale
mezza bustina di lievito x dolci
una bustina di vanillina
mezzo bicchierino di limoncello (o altro a piacere)

Uno dei possibili "nodi" con cui possiamo decorare le nostre chiacchiere
Per prepararle:
Versa sul piano di lavoro la farina, lo zucchero, il lievito e la vanillina; unisci al centro il burro ammorbidito tagliato a pezzetti, la buccia di limone e le uova leggermente sbattute.
Impasta molto bene e unisci il Limoncello, aumentando leggermente la dose se la pasta fosse troppo soda.
Lascia riposare la pasta 15 minuti e poi tirala con il matterello in una sfoglia sottile ma non troppo.
Con una rotellina tagliapasta ricava dalla sfoglia dei rettangoli di 8×12 cm circa.      
Incidi con tagli i rettangoli di pasta e poi intrecciali come preferisci.
Friggi le chiacchiere in abbondante olio finchè saranno ben dorate.
Falle sgocciolare su carta assorbente da cucina e poi… zucchero a velo a volontà. 

Di Gigi Di Mauro

Giornalista con esperienza quasi quarantennale, è educatore e pedagogista clinico. Da oltre un ventennio si dedica allo studio della storia comparata delle religioni, ottenendo nel 2014 dal Senato accademico dell'MLDC Institute di Miami una laurea Honoris Causa in studi biblici. È autore di alcuni saggi, tra i quali uno sulle bugie di storia e religione

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