il sindaco Manlio Torquato

Il primo cittadino scrive al segretario nazionale Idv che ha presentato una proposta di legge popolare per arginare il fenomeno delle ludopatie,  e promette il suo sostegno e quello dei parlamentari dell’Agro

il sindaco Manlio Torquato

Dichiara guerra alle ludopatie il sindaco di Nocera Inferiore, avvocato Manlio Torquato. E lo fa dando il suo sostegno entusiasta alla proposta di legge di iniziativa popolare sul gioco d’azzardo che il 29 gennaio scorso il segretario Nazionale dell’Italia dei Valori, Ignazio Messina, ha depositato alla Camera dei Deputati unitamente alle firme raccolte. Il primo cittadino di Nocera è infatti ben conscio che il gioco d’azzardo, una volta totalmente proibito agli italiani, ha preso via via uno spazio sempre più grande diventando ormai, complice la crisi economica che non accenna ad attenuarsi a dispetto dei roboanti proclami governativi, non più divertimento ma gioco della disperazione e quindi una vera e propria piaga sociale.

«La comunità di Nocera Inferiore che mi onoro di rappresentare – scrive Torquato al segretario Idv, Messina – ha ben presente come la  ludopatia  sia  un moltiplicatore  dello stato  di crisi  soprattutto per i cittadini  meno tutelati, e quindi non posso che assicurarle di condividere la sua giusta sollecitudine ad una rapida calendarizzazione della proposta di legge di iniziativa popolare appena depositata alla Camera dei Deputati. Stia certo che sia io, sia la mia Amministrazione eserciteremo – nei limiti delle nostre capacità e possibilità – il massimo della moral suasion sui parlamentari dell’area in funzione di questo obiettivo. Del resto, in un area di estrema delicatezza, attraversata da tensioni sociali rilevanti qual è la nostra , l’attenzione a questo problema è un elemento di sensibilità sociale e presa di coscienza civile: in questa logica seguiremo con attenzione l’evolversi della situazione senza far mancare un contributo di elaborazione e di proposta ogni qual volta la situazione lo richiederà»

Il gioco d’azzardo è diventato, in Italia, una vera e propria calamità, e la percentuale dei giocatori, complice una “suadente” sequela di campagne promozionali, è cresciuta in modo esponenziale. Nel 2011 (ultimo anno di dati ufficiali disponibili al momento), ben il 47 per cento degli italiani aveva speso soldi almeno una volta in giochi d’azzardo (che comprendono, lo ricordiamo, anche giochi apparentemente innocenti come i vari “gratta e vinci”).  Tra l’altro il primato percentuale di popolazione giocatrice spetta proprio alla Campania con il 57 per cento. Ed è in aumento vertiginoso il gioco tra i giovanissimi, che al pari dei genitori e dei nonni in crisi cominciano a vedere nel cosiddetto “colpo di fortuna” la soluzione ai propri problemi.

 

Di Gigi Di Mauro

Giornalista con esperienza quasi quarantennale, è educatore e pedagogista clinico. Da oltre un ventennio si dedica allo studio della storia comparata delle religioni, ottenendo nel 2014 dal Senato accademico dell'MLDC Institute di Miami una laurea Honoris Causa in studi biblici. È autore di alcuni saggi, tra i quali uno sulle bugie di storia e religione

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