Mi chiedono in tanti: «Giggì, perché non stai aggiornando l’editoriale?». Ed io a rispondere: «Perché se devo scrivere sciocchezze giusto per scriverle (per la verità, nel discorso diretto uso un altro termine più colorito), ne faccio a meno volentieri».
Ma c’era anche un fattore pseudoscaramantico: pur non essendo per nulla appassionato a fatti calcistici, da Nocerino doc attendevo l’esito del ricorso contro quella che possiamo definire una quasi radiazione della Nocerina calcio. Che purtroppo ieri sera ha trovato conferma.
E allora? Voltiamo pagina e occupiamoci di cose più interessanti per la città. Nocera ha voglia di rinascere, di ritornare ai fasti di un tempo. Lo dimostra anche il successo del gruppo “Sei di Nocera Inferiore se ricordi …“, creato da Lucia Del Gaudio su Facebook e di cui ci occupiamo con un articolo. Non si tratta solo di rimpianti per cose passate, ma di vero e proprio desiderio di riscatto dopo le angherie subite negli ultimi quarant’anni, prima dalla malavita organizzata, e poi da un’altra mafia dal colletto lindo che pian piano si è insediata a Palazzo di città per fare affari più redditizi sotto forma, e cito uno solo degli esempi possibili, di speculazioni edilizie favorendo anche la chiusura e l’emigrazione delle locali realtà produttive.
Rivedendo le foto di una sala Roma con due ordini di balconate, e quelle del teatro Diana con la rassegna del “Pomo d’Oro“, e ricordando il “Cantagiro” a Nocera, mi viene da domandarmi che fine abbia fatto quella città che aveva tanto orgoglio: pur piccola realtà di provincia, era divenuta una “grossa potenza industriale” per la presenza sul suo territorio di grandi e piccole fabbriche di lavorazione del pomodoro, di pastifici, di aziende produttrici di macchine industriali come quella dei fratelli Buscetto, della MCM e tanto altro.
Possibile che davvero a questa città non sia rimasto altro che la presa in giro della Coca Cola, che ironizza sui falsi infortuni di gioco di Salernitana – Nocerina per vendere i suoi prodotti?
Io non ci credo. E voi?