Mentre si attende la sentenza sperando in un addolcimento delle richieste della Procura Federale, quel che resta della squadra spreca e perde. Fontana continua a fare buon viso alla partenza di numerosi giocatori

Tanto tuono che piovve. Tanto piovve che diluviò. Tanto diluviò che, all’italica maniera, si venne quindi a configurare una più che annunciata (a prescindere, anche se presumibilmente evitata, per ora, nella drasticità: siamo in trepidante attesa dell’esito) strage degli innocenti.

 

E, come sempre, i defunti senza colpa si piangono dopo, sebbene fosse strasaputo che quanto accaduto si poteva ampiamente prevedere, e probabilmente evitare.

Assunto: Palazzi ha confermato che tutte le minacce « mortuarie », tanto vituperate ed esaltate dal megagalattico giornalismo nazional-planetario, in realtà non ci sono state.

Rovescio della medaglia: il procuratore, definendo i fatti «la farsa a cui tutti l’Italia ha assistito come una delle pagine più brutte del calcio», ha ribadito le preventivabili richieste di illecito e responsabilità diretta, che dovrebbero essere (al solito) parzialmente disattese.

Di pagine sconsiderate e oscene inerenti il calcio, difatti, si potrebbero prontamente riempire interi almanacchi, non includendo l’attuale oggetto del contendere.

Nonostante il foschissimo quadretto del periodo (fatto salvo il rientro a casa di un tifoso coinvolto nei fatti del 30 agosto), pregno di problemi gestionali e « top players » in partenza – ultimo della serie, l’estremo difensore Esposito, passato al Perugia -, la Nocerina ha sfoggiato una certa dose d’orgoglio sul campo, quantunque contro un Pisa tutt’altro che trascendentale sia andata incontro all’ennesima sconfitta, figlia della consueta, carente finalizzazione e delle ataviche amnesie difensive.

Primo gol in campionato per il capitano nerazzurro, Favasuli, e prima vittoria in assoluto del Pisa a Nocera. E, come avrebbe detto Peppino De Filippo, « Ho detto tutto!».

La situazione, comunque, è in fervente evoluzione, a 360°: potenzialmente, anche sul fronte tecnico, con Fontana che, pur facendo buon viso a cattivo gioco, storce il naso per la continua perdita di pezzi, peraltro non ancora terminata.

L’allenatore di Catanzaro ha buttato nella mischia per uno scampolo di match anche il gioiellino Michele Di Prisco, osservato speciale dai tecnici della Rappresentativa Under 18 di Lega Pro, potenziale patrimonio da covare e salvaguardare.

Al di là di come andranno le cose, tornando ai fatti giuridici, nel post-esito è atteso un ricorso d’urgenza da presentarsi alla Corte di Giustizia Federale, di cui dovrebbe conoscersi l’epilogo entro una decina di giorni, più o meno. Senza contare che la società, o quanto ne rimane dopo le dimissioni del presidente Benevento,  potrebbe chiedere un breve stop in caso di inopinata squalifica per molti calciatori deferiti. Che triste 104° compleanno per la gloriosa casacca rossonera e i suoi indomiti estimatori!

Fuor di dubbio, l’unico dato inconfutabile è quello che vede la Nocerina, comunque vada, essere vittima del fallimento della tessera del tifoso, oltre che dell’irritante spocchia istituzionale che individua qui il male del calcio, fuorviando dai problemi veri, in ambito pallonaro – esistenziale.

Qui, dove continua a mangiarsi pane e pallone, stadio o non stadio. Quel che manca alla Nocerina, ora come ora, è un patron ammiccante e disponibile, qualcuno che il pallone lo porti avanti in maniera seria, competente, passionale, economicamente ineccepibile, entusiasmante, senza secondi fini. All inclusive. Tu chiamale, se vuoi, utopie.

Roberto Alpino

 

 

Lascia un commento