Sono decine, ogni sera, le coppiette che si appartano sulla strada che conduce al castello Fienga, incuranti della vicinanza di abitazioni e del passaggio di persone. La strada imbrattata da decine di fazzolettini e profilattici usati dai focosi fidanzati

 

di Enrica Granato

Via del Parco è da sempre considerato uno dei posti più panoramici e caratteristici di Nocera Inferiore:  il belvedere che consente di ammirare tutta la città ed il castello che la sovrasta alle spalle sarebbe un ottimo biglietto da visita per chiunque si appresti per la prima volta a raggiungere il Parco Fienga.
Peccato solo per lo spettacolo indecoroso offerto dai rifiuti lasciati  ogni sera dalle coppiette che si appartano in auto lungo la strada e che fanno bella mostra di sé il mattino successivo.

La salita che conduce al castello, infatti, è costellata da rifiuti di ogni genere di alcuni passionali nocerini che, noncuranti della vicinanza di abitazioni, invadono il pendio spesso e volentieri.

In passato, approfittando delle tenebre e dell’assenza di illuminazione pubblica nell’ultimo tratto poco prima dell’accesso al serpentone che termina alla struttura Fienga, il viavai di vetture era divenuto abitudine per i residenti della zona così come lo era veder trasformata l’area in una cloaca a cielo aperto, con fazzoletti sporchi, preservativi usati, cartoni per le pizze, mozziconi di sigarette, lattine e bottiglie in vetro abbandonati lungo i marciapiedi. 

A nulla è valsa la sistemazione di un cancello che viene regolarmente chiuso intorno alle 19.00 proprio per evitare che in quei luoghi si accumuli di tutto durante gli appuntamenti notturni : gli automobilisti, infatti, ora parcheggiano nel tratto di strada antistante il cancello, sotto i lampioni ed alla mercè di sguardi indiscreti.

Terminate le effusioni, ogni cosa viene gettata fuori dai finestrini poco prima di premere l’acceleratore e andar via: insomma, le coppiette di Via del Parco hanno tutti sensi sbrigliati tranne quello civico.

Nel XXI secolo sono stati sdoganati molti tabù, è vero, ma lo scenario che si palesa al sorgere del sole resta deplorevole.

Di Gigi Di Mauro

Giornalista con esperienza quasi quarantennale, è educatore e pedagogista clinico. Da oltre un ventennio si dedica allo studio della storia comparata delle religioni, ottenendo nel 2014 dal Senato accademico dell'MLDC Institute di Miami una laurea Honoris Causa in studi biblici. È autore di alcuni saggi, tra i quali uno sulle bugie di storia e religione

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