Antonio Franco, pensionato settantenne, si è inventato un’attività perché dopo aver lavorato tutta la vita si ritrova con una pensione da fame

di Paloma Féliz

Essere parcheggiatore abusivo è l’unica scelta onesta che ha avuto Antonio Franco, un cittadino Nocerino di settant’anni, che riceve quattrocentoventi euro di pensione che non gli permettono di arrivare a fine mese. Da quattro mesi ha iniziato a lavorare nella piazzetta ubicata in via Roma antistante il cinema Diana. Nonostante il freddo e il cattivo tempo, tutto il pomeriggio fino alle 20:30 di sera aiuta gli automobilisti a parcheggiarsi vigilando anche sulle macchine.

L’ attività gli permette di guadagnare dai 10 ai 15 euro al giorno, importo che varia a secondo della generosità delle persone, e se anche riconosce che è un mestiere abusivo perché non autorizzato dal Comune afferma che sempre ha lavorato e non sa che altro fare.

La realtà che esisteva prima, nella piccola via dietro la piazzetta, era di un parcheggio selvaggio fatto da cittadini che per poco tempo lasciavano le macchine fuori posto, situazione che è migliorata tantissimo da quando Antonio organizza le soste.

Antonio Franco durante il suo lavoro

«Arrotondo perché con la pensione minima non ce la faccio – spiega Antonio – Io non cerco l’ elemosina, perché non ritengo che lo sia. Faccio il mio lavoro che è un lavoro come un altro. Guardo le macchine, le persone sono sicure e mi danno quello che vogliono: 20 centesimi, 50 centesimi o anche niente, io non posso neanche pretendere. È un lavoro che ho costruito da me per non fare cose sbagliate come rubare una macchina o un motorino».

Per migliorare l’aspetto della piazzetta nella quale lavora aveva addirittura chiesto al primo cittadino due cestini di plastica per metterci i rifiuti. Questo perché i ragazzi, di sera, quando consumano quel che comprano in friggitoria buttano carte sporche a terra. Pare che il sindaco gli abbia risposto che soldi non ce ne sono.

«Ma che ci vuole per comprare due cestini di plastica – dice un po’ arrabbiato Antonio – per altre cose ci sono i soldi, volendo si possono comprare nei negozi cinesi a 20 centesimi l’uno».

Antonio Franco ha su certe cose un’idea precisa, e nella sua visione semplificata c’è un’amarezza che tradisce una schiettezza spontanea e genuina: secondo il pensionato settantenne la colpa della situazione che si sta vivendo è soprattutto “del Governo italiano” che pensa solo a se stesso (come se il Governo fosse una persona fisica) imponendo più tasse al popolo. E quest’ultimo di fronte ai soprusi del Governo non fa niente e non si mobilita per difendere i propri diritti.

«Quando succede qualcosa che non va in un altra Nazione questa subito si allarma – afferma Antonio – il popolo si mobilita e ottiene quello che vuole. L’ italiano invece no, perché è codardo e fa la vita da pecora. Come diceva Mussolini: meglio un giorno da leone che 100 da pecora. Io sono uno di quelli che voglio vivere un giorno da leone e poi morire. Tra gli italiani solo uno sul mille in realtà porta i pantaloni, e il Governo siamo noi che facciamo una vitaccia in mezzo alla strada».

 

Di Gigi Di Mauro

Giornalista con esperienza quasi quarantennale, è educatore e pedagogista clinico. Da oltre un ventennio si dedica allo studio della storia comparata delle religioni, ottenendo nel 2014 dal Senato accademico dell'MLDC Institute di Miami una laurea Honoris Causa in studi biblici. È autore di alcuni saggi, tra i quali uno sulle bugie di storia e religione

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