Strade dissestate, carenza di igiene urbana, mancanza di parcheggi. I cittadini costretti a trasformarsi in spazzini per mantenere un minimo di decoro. E sono in molti a ricordare «Vengono qua solo per chiedere i voti e poi spariscono»
di Enrica Granato
Al chiedere se si sentano abbandonati dalle istituzioni, la risposta di commercianti e residenti del quartiere Piedimonte è unanime : «Sì! Siamo considerati un quartiere di serie B!»
Ci sono i problemi – troppi – e i servizi – quasi inesistenti – che rendono difficile la vita di chi paga regolarmente le tasse come tutti gli altri: ci si lamenta per la mancanza di attenzione di attenzione da parte dell’amministrazione nei confronti della zona dove alcune vie sono in preda al degrado.
Il quartiere, uno dei più antichi del Comune di Nocera Inferiore, è ormai in preda ad un galoppante decadimento urbano ma soprattutto morale.
Il comune denominatore dei disagi è innanzitutto la mancanza di parcheggi: per i commercianti l’assenza di aree di sosta rappresenta un vero e proprio disagio, così come per gli abitanti che spesso fanno fatica a rincasare la sera, girando in tondo alla ricerca di uno spazio in cui posteggiare.
Piazza Arcadio Siciliano (realizzata qualche anno fa) non consente, infatti, a tutti di sistemare la propria vettura a causa dello spazio ristretto e della presenza di vasi e fioriere.
Di conseguenza, un po’ di respiro non è arrivato neanche in questo periodo di saldi.
«I miei clienti – afferma il coiffer Giovanni Petrosino – non possono neanche fermarsi per uno shampoo perché non c’è posto. Le auto vengono messe in doppia fila o alla meno peggio, intralciando il traffico o mettendo in difficoltà chi abita nel quartiere. Io vivo del mio lavoro e chi di dovere dovrebbe stare dalla parte dei commercianti, incentivando la gente a venire anche qui a Piedimonte. Non lasciando che vi transiti e basta, perché non può fermarsi».
Ma quello dei parcheggi è solo l’ultimo di una serie troppo lunga di problemi, che vanno dalla presenza di immondezzai abusivi sparsi su tutta via Urbulana a quello dei topi, fino ad arrivare all’emergenza buche e manto dissestato.
«Qui gli spazzini non passano mai – asserisce Maria Granato – Siamo noi residenti a pulire le strade davanti le rispettive case, altrimenti verremmo sommersi da cartacce, mozziconi di sigarette e rifiuti vari. Gli addetti della Seta fanno il loro dovere rimuovendo i sacchi di spazzatura, certo, ma qualcuno che spazzi la carreggiata non si vede da mesi. Siamo noi a pagarne le conseguenze e qui abitano molti anziani e bambini!»
«Via Cafiero è sporca e non è tollerabile, data anche la presenza di una scuola media – sfoga Antonio Scarpa – Ci sono erbacce ovunque, cartacce gettate per terra, bottiglie, e i nostri figli sono costretti ad avere a che fare con questo pattume ogni giorno!»
Nel quartiere sono pressoché inesistenti le campane per la raccolta di carta, umido, plastica, vetro, e nel frattempo molti hanno rinunciato ad effettuare la differenziata.
Oltre alla sporcizia già presente lungo le strade, inoltre, le lamentele non mancano per la presenza di deiezioni canine che trasformano l’asfalto in un vero e proprio “percorso ad ostacoli”: e la colpa, oltre che ai randagi, è da attribuire soprattutto ai proprietari dei cani che portano a spasso i loro animali domestici, “dimenticando” di raccogliere i maleodoranti bisogni e lasciandoli come “arredo urbano” lungo vie già rovinate.
Il manto stradale di via Piccolomini D’Aragona e di via Urbulana, infatti, è ridotto da tempo ad una gruviera: alcune buche sono state sistemate alla meno peggio con bitume a freddo ma non è bastato. E a farne le spese sono i passanti, che inciampano rovinosamente (diversi i casi di fratture e slogature, soprattutto per persone di età avanzata e con difficoltà motorie), e le sospensioni delle automobili in transito.
La scarsa manutenzione delle tubature, infine, causa spesso allagamenti lungo tutta la carreggiata: lo scorso dicembre, a pochi metri da piazza Arcadio Siciliano, un fiumiciattolo ha fatto la sua comparsa da una mattonella sollevata, provocando fastidi non indifferenti a residenti e commercianti.
«Siamo stati quasi un mese con questo zampillo artificiale, nonostante le continue denunce, prima che intervenissero con i lavori – continua Petrosino – Ma qui i politici si fanno vedere solo durante le campagne elettorali e basta».