nella foto di Massimo Petrosino il crollo della controsoffittatura

La dismissione degli uffici del Patto Territoriale e lo sversamento di numerosi rifiuti e rottami mettono a serio rischio una delle strutture che da decenni rappresenta la voglia di rinascere di Nocera. Ma si parla anche di pessimi lavori di manutenzione

nella foto di Massimo Petrosino il crollo della controsoffittatura

 

di Enrica Granato

Crolla il soffitto nel Salone delle Feste del castello Fienga. A causa di infiltrazioni d’acqua, e probabilmente anche per le scosse di terremoto registrate lo scorso dicembre che hanno interessato anche le vecchie mura del maniero, la struttura in cartongesso non ha retto ed è precipitata all’interno della sala.

Ma è l’intero complesso medievale a destare preoccupazione tra i cittadini. Da tempo, infatti, la struttura giace in uno stato di degrado ed abbandono sconcertante: la stessa collina che collega il parco Fienga alla città è da tempo diventata ricettacolo di rifiuti di ogni genere, come rottami, scarti edili, e materiali pericolosi.

Eppure, se quelle mura potessero parlare, narrerebbero le storie dei personaggi illustri che si sono susseguiti al loro interno : basta citare la principessa Elena degli Angeli ( vedova del re Manfredi di Svevia, che sotto il dominio degli Angioini con Carlo Martello nel XIV secolo fu lì tenuta prigioniera fino alla morte)o  Giovanni Boccaccio e Dante Alighieri che soggiornarono all’interno del maniero a distanza di tempo l’uno dall’altro. Ci sono poi  il fiorentino Niccolò Acciaiuoli (gran Siniscalco del regno di Napoli) che divenne assegnatario del castello, artisti nocerini e celebri personaggi toscani che si sono alternati nelle frequentazioni, fino ad arrivare all’assedio di Papa Urbano VI ad opera di Carlo III di Durazzo (re di Napoli) che qualche anno prima spinse quest’ultimo ad osteggiare Giovanna I, regina di Napoli, che aveva osato appoggiare Clemente VII, l’antipapa.

Insomma, nonostante la presenza di autorità tanto illustri abbia fatto da testimone alla storia secolare del castello Fienga, quello che avrebbe dovuto rappresentare un vero e proprio fiore all’occhiello della città capofila dell’Agro  attualmente versa in condizioni disastrose.

Negli anni ’90, a seguito di lavori di ristrutturazione da parte dell’allora amministrazione comunale, si diede il via ad una serie di interessanti eventi culturali all’interno delle sale e del cortile del castello che, però, sfortunatamente hanno rappresentato l’inizio del declino di quest’ultimo a partire dall’incendio che divampò nell’ala est durante la kermesse “Jazz in parco”.

Successivamente, con il subentrare della crisi economica, convegni e spettacoli  furono dimezzati e con essi anche i lavori di manutenzione. E a farne le spese sono stati un ulivo secolare (dove – pare-  papa Urbano VI amasse riposare) insieme ad un costone di roccia utilizzato per creare il teatro di Soute de Mura nel Salone dei Giganti (salvo poi abbandonare il progetto a se stesso), ed i condizionatori posti sul tetto che danno origine tutt’oggi a vistose perdite d’acqua all’interno della sala principale. Porte divelte, vetri rotti, nessun tipo di illuminazione fanno da contorno alla già delicata situazione, così come  la sala multimediale completa di proiettore, casse, strumentazioni vari ed un tavolo per le conferenze letteralmente lasciati all’incuria del tempo.

Sono in tanti a battersi per riportare agli antichi splendori il castello Fienga: in prima fila, il collettivo “Le Voci del Castello” che continuano a denunciare l’abbandono ed il degrado del sito e a mantenerne viva la storia grazie a rappresentazioni musicali o teatrali.

« E’ una vergogna – dichiara l’attivista Andrea D’Amico – Un monumento così se lo sognano in altre città, dove sicuramente sarebbe stato trasformato in un museo o in un’altra attrattiva culturale per far soldi e dare posti di lavoro. Manca la volontà di fare, questo è il problema : il giardino del parco, ad esempio, ha un belvedere di una bellezza mozzafiato, nelle giornate con il cielo terso si vedono le isole di Napoli, eppure non viene curato per niente».

Di Gigi Di Mauro

Giornalista con esperienza quasi quarantennale, è educatore e pedagogista clinico. Da oltre un ventennio si dedica allo studio della storia comparata delle religioni, ottenendo nel 2014 dal Senato accademico dell'MLDC Institute di Miami una laurea Honoris Causa in studi biblici. È autore di alcuni saggi, tra i quali uno sulle bugie di storia e religione

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