Abitanti ed esercenti di via Amato, esasperati dai troppi veicoli che sostano abusivamente e disordinatamente nella stradina che è formalmente chiusa al traffico, chiedono al sindaco un intervento deciso. «Spesso a rischio anche la nostra incolumità»

 

 

di Enrica Granato

Pagare per scoraggiare le soste selvagge in via Amato. E’ questa una delle idee lanciate dai residenti e dai commercianti della zona, stanchi di dover ogni giorno fare i conti con automobilisti indisciplinati che abbandonano i propri veicoli in una via del tutto sprovvista di strisce, sia bianche che blu.

Nonostante la presenza del grande parcheggio poco distante (in via Canale), infatti, sono in molti a lasciare la vettura a lungo in doppia fila, sul marciapiede o a fermarsi con le quattro frecce accese per il tempo necessario a svolgere una commissione. Spesso sono gli utenti che devono recarsi presso gli uffici postali presenti in loco ad essere ritrosi al rispetto del codice della strada.

Via Amato, dunque, è una zona pedonale che pullula di auto parcheggiate alla meno peggio, anche  a quaranta centimetri dalle porte d’ingresso di abitazioni private, causando disagi ai pedoni ed un traffico in costante aumento. Gli stessi esercenti della zona hanno difficoltà a recarsi sul posto di lavoro proprio a causa della mancanza di appositi permessi o spazi riservati.

 Sono questi i motivi che hanno spinto diversi domiciliati ad avanzare la proposta sull’obbligo dell’utilizzo del disco orario o dell’apertura di via Amato, sbarrata ai veicoli all’incrocio con il Corso Vittorio Emanuele.

“Una soluzione al problema” spiega un commerciante “potrebbe essere l’installazione di un divieto di sosta, con la rimozione forzata, oppure di colonnine per proteggere chi esce dalla propria abitazione o dal proprio esercizio, dato che ormai si corre il rischio di essere investiti da chi è nervosamente in cerca di un parcheggio”. 

Dopo le prime lamentele esposte all’amministrazione comunale tempo addietro,  a cui non hanno fatto seguito provvedimenti, i cittadini auspicano che al problema delle soste selvagge –troppo spesso sottovalutato ma che costituisce un serio danno al decoro cittadino ed un impedimento oggettivo a residenti e non- si possa trovare un rimedio in tempi rapidi.

Di Gigi Di Mauro

Giornalista con esperienza quasi quarantennale, è educatore e pedagogista clinico. Da oltre un ventennio si dedica allo studio della storia comparata delle religioni, ottenendo nel 2014 dal Senato accademico dell'MLDC Institute di Miami una laurea Honoris Causa in studi biblici. È autore di alcuni saggi, tra i quali uno sulle bugie di storia e religione

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