Manlio Torquato pubblica sulla sua pagina Facebook un lungo intervento sulle polemiche che hanno fatto seguito allo spettacolo di Capodanno tenutosi al chiuso del Diana: «Se qualcosa è andato storto è stato fatto in buona fede»

Chi amministra ha il dovere di assumersi le responsabilità, sempre, anche quando le responsabilità non sono sue, anche quando è più facile o comodo prendere le distanze. Anche se magari si sta parlando di cose minori ma che alcuni cercano di ingigantire per sollevare un polverone su quanto di buono è stato fatto durante queste feste di Natale, ridando lustro alla propria città: dalla luminarie che hanno abbellito il centro e la periferia, all’albero di Natale più alto che si ricordi in città, alla collaborazione con associazioni e commercianti per abbellire le strade di Nocera, alla prima volta delle casette natalizie, al concerto degli Ape Escape dell’8 dicembre con migliaia di persone in piazza, con costi a carico del Comune, al successo di entusiasmo folla e colori della vigilia di Natale che hanno riportato in città un mare di giovani, di gente, orgogliosa della propria città, noi del nostro lavoro.
Ma esiste anche un altro dovere, quello di informare, spiegare, non parlare a vanvera; non criticare sempre e comunque. Non mentire.
Al termine di una giornata surreale dove ho assistito ad un crescendo di polemiche paradossale ma che tuttavia sinceramente rispetto, abbiamo dovuto anche leggere delle solite incursioni di bassa strumentalizzazione politica. Perciò ritengo doveroso informare tramite FB sulla vicenda della manifestazione teatrale di inizio anno. Se qualcosa è andato storto è stato fatto pur tuttavia in buona fede, senza interessi personali o di parte, con il tentativo di dare comunque alla città una manifestazione di Capodanno gratuita, affidandosi alla distribuzione dei biglietti agli Uffici competenti, ma sopratutto secondo le indicazioni dell’artista ingaggiato (Simone Schettino) che non ha accettato né di tenere lo spettacolo teatrale in piazza (la durata è stata di circa 3 ore,) anche a tacere dell’eventuale raddoppio dei costi, né di autorizzare -come pur richiestogli- la trasmissione della diretta televisiva o in streaming. Di amministratori in sala ve ne erano poche unità, meno che sulle dita di una mano. E quei pochissimi non credo siano da lapidare per questo. Il sottoscritto ha lasciato il proprio biglietto in disponibilità del pubblico non assistendo allo spettacolo, né lui né suoi familiari, parenti o amici. Come tanti altri, tra consiglieri e assessori. L’organizzazione teatrale ha donato 100 biglietti al centro anziani, come segno concreto di solidarietà, gestendo per il resto la distribuzione degli stessi curata direttamente dal Responsabile del Teatro Comunale. Non dall’Amministrazione. Se inviti (biglietti) si sono resi necessari ciò è stato ritenuto dall’organizzazione teatrale anche per ragioni di ordine pubblico. Tant’è vero che fino all’ultimo è stato consentito l’accesso anche a chi ne era privo fino a riempire la sala per alcune decine di posti rimasti vuoti.
Che altro dire. Si poteva fare di più? Meglio? Certamente. Si è cercato di contattare altri artisti, ma il prezzo richiesto era pari al quadruplo ( q u a d r u p l o !) dei 4000 tutto compreso ! dello spettacolo.
Se qualcosa è andato storto voglio, debbo essere io a scusarmi (anche se non mi sono occupato della faccenda, anche se allo spettacolo non c’ero, anche se non mi va di sentirmi fare la morale da parte di chi ha portato questa città a tirare la cinghia tanto da impedirci di ingaggiare altri artisti o sostenere i costi di uno spettacolo di capodanno in piazza). Se no uno il sindaco che lo fa a fare.

 

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