Impazza al Vico, al Sensale e all’alberghiero l’incivile uso di spargere creolina per saltare le lezioni

di Patrizia Bove

Creolina, topi e altri veleni per non andare a scuola. E’ ormai diventata una incivile consuetudine, per gli alunni delle scuole superiori nocerine, Liceo classico in testa, adoperarsi con ogni mezzo per saltare le lezioni.

La sorpresa normalmente arriva sempre il lunedì, notoriamente il giorno più nefasto per tanti studenti (e non solo). la settimana è dura da riprendere dopo la vacanza domenicale e la pizza di sabato sera. Greco e latino pesano più dei macigni lanciati da Polifemo contro il sagace Ulisse. Ma questa volta qualcuno è stato più fantasioso dell’eroe omerico, ed ha trovato un sistema del tutto innovativo per saltare la lezione: tre o quattro topini. Forse criceti, comunque roditori. La settimana scorsa invece nessuno spazio alla fantasia faunistica. S’è ricorso al solito sistema dello spargimento della creolina. «Si raccolgono i soldi per comprare la creolina – ci dice B., un ragazzo del primo liceo- poi si danno ad un tizio che provvede a spargerla nell’istituto. Generalmente non lo fa nessuno di noi, specie dopo gli “inconvenienti” recenti. Così anche negli altri istituti. Nessuna protesta, come pure mi dicono accadesse agli inizi dell’uso di questi sistemi. Oggi c’è solo la voglia di non entrare, magari per anticipare le vacanze natalizie, come ormai succede da anni».
Chi sono – proviamo a chiedere – queste persone alle quali ci si affida per compiere un atto di questo genere?
La risposta, ovviamente, è una rapida alzata di spalle ed uno sguardo che significa chiaramente «Ho parlato già troppo». Si può azzardare certamente un ritratto degli “operatori” che portano a termine questi gesti: micro criminalità che dilaga, mentalità criminale che cresce insieme al loro avvicinarsi alla maturità. Tutto questo in una situazione Italiana ben poco favorevole. Non comprendono che, una volta raggiunta la tanto aspettata maturità, il mondo fuori dalle mura scolastiche non sarà con loro così benevolo. Non basterà cospargerlo di creolina o far entrare qualche topo per risolvere i problemi o allungare le vacanze. Ma quando se ne accorgeranno, per molti di loro sarà ormai tardi.

 

Di Gigi Di Mauro

Giornalista con esperienza quasi quarantennale, è educatore e pedagogista clinico. Da oltre un ventennio si dedica allo studio della storia comparata delle religioni, ottenendo nel 2014 dal Senato accademico dell'MLDC Institute di Miami una laurea Honoris Causa in studi biblici. È autore di alcuni saggi, tra i quali uno sulle bugie di storia e religione

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