Due domeniche senza calcio per i Nocerini. Viene da dire dal profondo: e allora?
Si, certamente, l’immagine della città è uscita davvero compromessa dalle ultime vicende delle presunte intimidazioni alla squadra in occasione di Salernitana -Nocerina e dagli arresti derivati dai fatti della gara casalinga con il Perugia.
I Nocerini con la N maiuscola, quelli che il calcio lo seguono per passione, attenderanno serenamente che sia la Magistratura a pronunciarsi.
Mi viene però da chiedervi: da quanto tempo non trascorrete una domenica in famiglia? Da quanto tempo non pranzate senza la sciarpa rossonera già al collo e il ghiaccio in tasca che si scioglie? Da quante domeniche i vostri bambini attendono inutilmente di passare con voi una intera mattinata nel lettone, a giocare e far capriole aiutati da voi? Da quante domeniche (ma ormai con il nuovo calcio anche da quanti martedì, mercoledì, giovedì, venerdì e sabato) le vostre fidanzate e le vostre mogli all’invito di altri amici ad uscire insieme, per una gita fuori porta, sono costrette a rispondere con un po’ di vergogna: «Si, ma sai lui com’è fatto: c’è sempre prima il calcio e poi io».
Vale la pena davvero rinunciare per sempre a giornate serene in famiglia, agli abbracci di fidanzate, mogli e figli per seguire quella che è si una grande passione, che però può essere rovinata dalle azioni di pochi facinorosi, che infangano l’intera città e la reputazione dei tifosi veri e seri? Vale la pena andare a vedere la partita con la famiglia, rischiando di trovarsi con l’auto semidistrutta o con una serie di punti di sutura sul viso che a confronto Frankenstein sembra un semidio di bellezza?
Sarebbe il caso per due domeniche buttar via radio, schede di Sky e di Mediaset, sciarpe e bandiere, per incontrare gli amici in pizzeria e per stare vicini vicini a coccolarvi con chi divide la vita con voi?
Rubo con piacere l’esortazione di Renzo Arbore in uno spot sulla birra: «Meditate, gente, meditate!»