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Due domeniche senza calcio per i Nocerini. Viene da dire dal profondo: e allora?

Si, certamente, l’immagine della città è uscita davvero compromessa dalle ultime vicende delle presunte intimidazioni alla squadra in occasione di Salernitana -Nocerina e dagli arresti derivati dai fatti della gara casalinga con il Perugia.

I Nocerini con la N maiuscola, quelli che il calcio lo seguono per passione, attenderanno serenamente che sia la Magistratura a pronunciarsi.
Mi viene però da chiedervi: da quanto tempo non trascorrete una domenica in famiglia? Da quanto tempo non pranzate senza la sciarpa rossonera già al collo e il ghiaccio in tasca che si scioglie? Da quante domeniche i vostri bambini attendono inutilmente di passare con voi una intera mattinata nel lettone, a giocare e far capriole aiutati da voi? Da quante domeniche (ma ormai con il nuovo calcio anche da quanti martedì, mercoledì, giovedì, venerdì e sabato) le vostre fidanzate e le vostre mogli all’invito di altri amici ad uscire insieme, per una gita fuori porta, sono costrette a rispondere con un po’ di vergogna: «Si, ma sai lui com’è fatto: c’è sempre prima il calcio e poi io».
Vale la pena davvero rinunciare per sempre a giornate serene in famiglia, agli abbracci di fidanzate, mogli e figli per seguire quella che è si una grande passione, che però può essere rovinata dalle azioni di pochi facinorosi, che infangano l’intera città e la reputazione dei tifosi veri e seri? Vale la pena andare a vedere la partita con la famiglia, rischiando di trovarsi con l’auto semidistrutta o con una serie di punti di sutura sul viso che a confronto Frankenstein sembra un semidio di bellezza?
Sarebbe il caso per due domeniche buttar via radio, schede di Sky e di Mediaset, sciarpe e bandiere, per incontrare gli amici in pizzeria e per stare vicini vicini a coccolarvi con chi divide la vita con voi?
Rubo con piacere l’esortazione di Renzo Arbore in uno spot sulla birra: «Meditate, gente, meditate!»

Di Gigi Di Mauro

Giornalista con esperienza quasi quarantennale, è educatore e pedagogista clinico. Da oltre un ventennio si dedica allo studio della storia comparata delle religioni, ottenendo nel 2014 dal Senato accademico dell'MLDC Institute di Miami una laurea Honoris Causa in studi biblici. È autore di alcuni saggi, tra i quali uno sulle bugie di storia e religione

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