Il mondo islamico ammette l’esistenza degli UFO. Uno studio approfondito sul mondo islamico permette di stabilire che ufo ed alieni sono di casa anche nel mondo arabo, e si scopre che in Iran esiste una città dei rapiti, che in Kuwait c’è un’area 51 e che nel Corano si parla esplicitamente di vita extraterrestre

Il 3 settembre 2000, attraverso la tv satellitale Al-Jazeera, lo sceicco del Qatar Yusuf Al-Qaradawi ha ufficialmente preso posizione a favore del fenomeno UFO e degli extraterrestri, dichiarando pubblicamente che non esistono limiti teologici dell’lslam alla vita su altri mondi, che Allah è Signore e Creatore di tutto e che nel Corano viene ripetutamente definito “Signore dei Mondi” (Rabbelal-amin); che sempre nel Corano diverse “ayat” (versetti) possono essere interpretate a favore della vita nel cosmo (in una si afferma che Allah potrebbe far incontrare gli uomini e le creature del cielo prima dell’estinzione della razza umana; in un’altra viene rivelato che esistono “altrove” popoli uguali agli umani, all’epoca del Corano “nascosti agli occhi della gente”). Il discorso proseguiva denunziando la congiura del silenzio operata attorno al fenomeno da certi governi, ma anche la possibile strumentalizzazione del fenomeno stesso “per scopi di manipolazione politica e delle masse”; veniva ribadito infine che non esisteva nessuna base teologica per sostenere che gli extraterrestri fossero gli angeli di Allah e si sconsigliava qualsiasi forma di idolatria.

 


Questa posizione è destinata probabilmente a segnare un momento epocale della storia dell’ufologia extra-occidentale (della quale, sfortunatamente, giungono a noi solo echi distorti).
Il sottoscritto intrattiene da anni rapporti, fra gli altri, con i colleghi dei Paesi arabi e con il mondo islamico, e questo studio, sfociato in un libro (“Altri UFO”, Edizioni Macro), era volto a dimostrare che anche in un mondo assai diverso dal nostro, quale quello islamico, gli UFO sono presenti con identiche modalità, e dunque sono un fenomeno oggettivo e planetario. La ricerca, durata anni, mi ha dato ragione.

GLI UFO NELL’AFRICA BIANCA
“Non ci sono versi specifici nel Corano che parlino di vita intelligente nell’universo oltre alla nostra, agli angeli e ai jinn (demoni) – mi scriveva nel luglio del 1999 Abdul Rahiman Sharif, un informatico degli Emirati Arabi che gestiva un sito Internet intitolato “Submission”, sottomissione all’Islam. E proseguiva – Tuttavia Dio ci rammenta che Egli può creare molte cose che noi non conosciamo o non comprendiamo.”
L’atteggiamento verso gli UFO o, in senso più lato, la vita extraterrestre e la colonizzazione dello spazio (tutta americana) che ho riscontrato nei Paesi da me studiati è stato spesso variabile. Non posso dire che, Qatar a parte, esistano delle vere e proprie posizioni di stato; piuttosto, delle convinzioni personali o delle prese di posizione isolate. Mi sembra che il più delle volte prevalga, almeno nei Paesi arabi propriamente detti, il disinteresse verso il fenomeno UFO. Per alcuni i dischi volanti non rappresentano materia di approfondimento scientifico, per altri rientrano nell’ordine naturale delle cose, in una visione del mondo ove ad Allah (Dio) tutto è concesso; per lo più sembra prevalga una forma di apatia giustificabile con una concezione filosofica dell’universo espressa fra il 1414 ed il 1492 dal mistico Jâmî: “L’universo, con tutte le sue parti, è solo un certo numero di incidenti, che muta di continuo e ad ogni soffio si rinnova. Ad ogni istante sparisce per venir sostituito da una serie simile”.
La visione di un cosmo in continuo cambiamento, e dunque sfuggente a qualsiasi codificazione di leggi fisiche, rende inutile la ricerca della conoscenza delle leggi stesse. D’altro canto, anche nei Paesi arabi il problema degli UFO non può essere ignorato dagli organi di informazione, dalla popolazione, dai governi locali.
Le testimonianze esistono anche nel mondo islamico e, anche se non risulta siano mai stati creati sino agli anni Novanta centri ufologici privati sulla scorta di quelli sorti in Occidente, gli avvistamenti risalgono a tempi molto antichi.
In una miniatura turca (“Tekké mevlevi”) del XVII secolo, custodita ad Aflâkî Konya, si vede un gruppo di persone terrorizzate al passaggio di tre ordigni infuocati, a forma di mezzaluna (islamica), che sorvolano il tetto di un palazzo, ed addirittura in un’iscrizione nel tempio egizio di Luxor vi sarebbe, secondo lo studioso Mohamed Abdel Ghani, l’immagine di un disco volante.
E di strani esseri discesi dal cielo se ne parla nelle tradizioni arabe ed africane, da secoli; queste creature vengono solitamente suddivise in tre categorie ben distinte, gli “afreet” o fantasmi, i “Jinn” o angeli caduti, i “Jabarren” o giganti. Queste stesse categorie le ritroviamo in Occidente, nella letteratura ufologica, con i termini Grigi, Nordici e Giganti.
Venendo ai tempi moderni, occorre dire che esisterebbe una “linea ortotenica” araba, che toccava il Mediterraneo orientale, il Medioriente (Egitto ed Israele in particolare) e l’Eritrea.
In Algeria i dischi volanti (“tapak tahìr”, in arabo) sono stati visti a Sidi-Embarek il ’26 agosto 1975. Madoui Laid e Belkadi Azzedine stavano attraversando in auto la zona che da Sétif porta ad Algeri quando avvistavano una sfera di due metri di diametro che sorvolava le montagne; un mese dopo ad Ain Oucerra, sede di una base militare dell’Aeronautica, una strana luce visibile per 5-6 secondi metteva in allarme i soldati, di notte, seminando lo scompiglio nel campo. Una prima pattuglia di militari si metteva in osservazione, allertando telefonicamente i propri commilitoni; a quel gruppo un secondo gruppo di soldati saltava su una Land Rover e correva lungo la pista d’aviazione, per intercettare l’UFO, mentre tutta la base veniva messa in stato di allerta. Dopo pochi secondi, però, la luce scompariva, lasciando i soldati confusi e sbigottiti.
Ma già nell’aprile 1942 un UFO stazionava sopra il fortino di Ouallen, avvistato dalla guarnigione.
Il 10 ottobre del ’52 un sigaro volante sorvolava il Comando della legione straniera di Stilly. L’avvistamento era rilevato dal Centro meteorologico di Sully.
Il 30 settembre del 1975, di sera, un piccolo disco di luce compariva sopra Constantine e Veniva avvistato da quattro studenti universitari. L’oggetto, che i testimoni descrissero peraltro in maniera difforme, sarebbe stato anticipato da un insolito rumore in crescendo. Altri testimoni indipendenti dichiararono di avere visto una luce blu attraversare il cielo. Molti interpretarono l’evento come una manifestazione divina, in quanto il fenomeno si era prodotto nel mese santo del Ramadan (il digiuno islarnico).
L’8 gennaio 1979 un disco fosforescente, che emetteva una luce giallo ocra, rimaneva immobile per circa dieci minuti nel cielo di Tunisi.
In Marocco, il 25 marzo 1953, l’equipaggio di un C-47 americano, in volo di addestramento, avvistava un oggetto volante che si fermava sulla base di Nouasseur. Il comandante dichiarò al servizio segreto dell’aeronautica americana che l’oggetto, avvicinatosi a velocità molto alta, era passato a 600-900 metri sopra l’aereo e poi aveva attraversato lo spazio aereo della base militare; a quel punto aveva rallentato e si era esibito in una serie di manovre a spirale, in cerchi sempre più stretti, come se stesse precipitando. Al quarto giro l’UFO si abbassò e ne compì un altro, questa volta molto ampio, al termine del quale discese fino ad atterrare in un punto periferico della base. “Tornati su Nouasseur – scrisse nel rapporto il comandante dell’aereo – vedemmo che la luce era ancora al medesimo punto e mostrava la stessa irregolare fluttuazione d’intensità. Ne informammo la torre e, stabilizzatici ad una quota di 1200 metri, cominciammo a girare intorno alla zona. Secondo quanto ci avevano detto, l’ufficiale comandante dell’aerodromo stava guidando una squadra di ricerche. Continuammo a girare in cerchio per 15-20 minuti. Poi, alle 22,15 circa, la mia attenzione fu distratta per un momento e, quando tornai a guardare al suolo, la luce non era più visibile. Informammo subito la torre. La nebbia a terra si stava infittendo ma, a giudicare dalle altre luci presenti nell’area, non era ancora abbastanza densa per provocare quella sparizione…”
In Libia un disco volante atterrò in un campo il 25 ottobre del 1954; un testimone poté osservare bene, attraverso l’abitacolo trasparente, l’interno dell’ordigno, che aveva dei sedili, dei cruscotti e una specie di apparecchio radio, azionato da uno dei “piloti”, che portava una cuffia sulla quale si innestavano numerosi fili.
Una piccola ondata di avvistamenti interessò l’Egitto nel 1954. Il 5 maggio un centinaio di persone ad EI Mahalla videro per venti minuti un ordigno affusolato nel cielo, mentre a El Qantara un militare scattò alcune foto ad un oggetto che ruotava ed emetteva fumo sopra il canale di Suez; a El Qahira venne ordinato ai piloti e agli astronomi di osservare scrupolosamente il cielo; cinque giorni dopo centinaia di persone videro, da Alessandria d’Egitto, una luce che cambiava continuamente colore. Altre segnalazioni giunsero dal Libano, dall’Iran e dall’Algeria.

TRIANGOLI IN IRAQ, RAPIMENTI IN IRAN
La Turchia ha una lunga tradizione per quanto concerne gli avvistamenti. Alcuni UFO vennero scorti già nel 1888 ad Adrianopoli; il 3 agosto 1952, in piena ondata di avvistamenti in tutta Europa, i dischi volanti vennero segnalati anche sopra Istanbul.
Da qualche anno a questa parte l’argomento viene trattato molto liberamente, vuoi perché la penisola anatolica risente della forte influenza della mistica sufi che ammette l’esistenza di altre forme di vita nel cosmo, vuoi per la presenza dei gruppi ufologici TUPVO e “Sirius UFO Space Sciences Research Center” (che organizza congressi internazionali).
Gli UFO sarebbero poi stati visti sopra l’Irak durante l’operazione “Tempesta nel deserto”. Secondo un dispaccio diramato via Internet dall’ufologo americano Ignatius Graffeo, “un largo UFO triangolare è stato visto sia in Irak che sopra New York prima e durante l’Operazione Tempesta nel Deserto. Il 16 dicembre 1998 alle ore 2,31, ora locale, un triangolo di luci apparve sopra Baghdad e venne filmato dalle telecamere per la ripresa notturna dell’emittente CNN. La luce evoluiva lentamente in cielo, durante i bombardamenti antiaerei irakeni. La scena è apparsa durante i telegiornali in diretta della CNN, in America, alle 6,31 del 15 dicembre. Ho visto così la formazione di luci disposte a triangolo; erano molto simili ad una formazione a V filmata a Phoenix, Arizona, il 13 marzo 1997”.
E in Iran, il 5 aprile del 1976, il diciannovenne Gholam Reza Barzagani stava tornando a casa attraverso la foresta, diretto verso Chalus, quando veniva paralizzato da un UFO. Portato a bordo del disco, era esaminato da quattro figure, che in seguito lo rilasciarono a terra a Isfahan, a 480 chilometri di distanza da casa, nel deserto. Il caso venne studiato dal Savak, la polizia nazionale iraniana, che in un esplosivo rapporto scrisse che “un buon numero di persone che abitano nei villaggi attorno a Isfahan riferivano di avere visto ciò che hanno descritto come dei dischi volanti…”.

TAPAH TAHIR SULLA PENISOLA ARABICA
Anche nella Penisola arabica, che rappresenta il mondo arabo propriamente detto, gli UFO sono stati visti più volte. Come a Jubail, in Arabia Saudita, allorché il 28 marzo 1996 un disco volante illuminò la città e sorvolò la raffineria di greggio, la seconda più grande dello Stato. Secondo quanto riferito dal giornale “al-Eqtisadiah”, l’UFO venne avvistato da un gruppo di beduini che si trovavano in riva al Golfo. “Ho pensato di sognare. – dichiarò uno di questi, Shaheen bou-Ainann – L’area circostante venne illuminata per alcuni minuti da una luce brillante sprigionata da un ordigno ovale che poi è scomparso in maniera innaturale” (il primo caso UFO locale risale al 5 novembre 1947).
Ai primi di febbraio del 1988 l’agenzia di stampa “Qatar News di Doha” dichiarò di avere ricevuto diverse segnalazioni di avvistamenti di un oggetto non identificato che era apparso nella parte settentrionale della penisola e che diverse persone, uomini e donne, descrivevano come “un disco lucente che cambiava colore ed emetteva un fischio stridulo”.
Alcuni giorni prima di un’ondata di avvistamenti nello stato di Israele, il 12 settembre 1996 diversi UFO sorvolavano Amman, la capitale della Giordania (confinante con Israele). Le segnalazioni, riferite dal giornale arabo al-Dustour sei giorni dopo, parlavano di “oggetti strani, che sembravano reali e che avevano delle luci di differenti colori”. Gli UFO si muovevano nel cielo di Amman, dinanzi agli occhi di decine di esterrefatti cittadini. Uno di questi, il Ministro dell’Informazione giordano Marwan Muasher, disse: “Stavo tornando a casa quando ho visto quegli strani oggetti, giovedì notte. Non riuscivo a credere a ciò che vedevo, né a trovare una spiegazione plausibile al fenomeno. Gli UFO vennero segnalati da diverse zone della città, a orari differenti, ma la Reale Aeronautica Giordana non è riuscita ad intercettarli sui monitor.”
Gli UFO vennero visti anche ad Abu Alanda, una zona desertica che si trova agli antipodi di Amman, poco prima di mezzanotte.
In Giordania sorvoli UFO vennero riferiti il 2 novembre 1954 a Nablus (una luce oblunga che volando sopra la città terrorizzò i beduini) ed il 16: una formazione di oggetti visti anche sopra Israele e sul Libano.
E sempre a proposito di prese di posizione ufficiali, nel giugno del 1997 il colonnello Ali al-Sayed, comandante della Difesa Civile in Golfo Persico per il Dubai (uno sceiccato degli Emirati Arabi Uniti), dichiarava ad una conferenza stampa che “recentemente insieme ad alcuni suoi amici che si trovavano in una fattoria di Hatta avevano visto un oggetto volante non identificato attraversare il cielo notturno. L’oggetto, simile ad una stella, era scomparso in dieci secondi, lasciando due archi brillanti, verdi e blu, che presero a muoversi orizzontalmente per due minuti, prima di scomparire”.
Sempre nel Dubai alcuni oggetti triangolari che emettevano dei fasci di luce blu erano stati avvistati da cinque persone il 27 novembre del 1995, alle ore 18,20.
E in concomitanza con le dichiarazioni di al-Sayed, una misteriosa luce che volava rapida in cielo venne segnalata al di sopra delle coste del Barhein la notte del 13 giugno 1997. Secondo la GNA, l’agenzia di stampa “Gulf News Agency”, la luce misteriosa era grande quanto un Boeing 747, non produceva alcun rumore e filava a 18 miglia nautiche. Un testimone disse di essere rimasto terrorizzato “nel vedere la stanza invasa per molti secondi da quella luce fortissima, che è scomparsa all’improvviso”.
Ancora in Dubai, un UFO con cupola venne fotografato da un membro del governo il 3 dicembre 1989; altri oggetti furono immortalati in Kuwait il 20 gennaio del 1979.
Molti altri casi riguardano la Siria, il Libano e lo Yemen.

E.T. PER L’ISLAM
La mitologia araba contempla l’esistenza di “ghoul”, spiriti che vagano nei cimiteri e che smembrano i cadaveri; i “salaawa” (le femmine dei ghoul), che uccidono e mutilano gli animali; i “giganti”, che calpestavano la Terra nella notte dei tempi; i “jinn”, la cui esistenza è contemplata come reale anche nel Corano, che sono gli angeli, suddivisibili in tre categorie: gli angeli al servizio di Dio, i “geni” simili ai demoni pagani (spiritelli più o meno innocui ma in grado di operare prodigi), gli angeli caduti, cioè i diavoli.
Come già detto inizialmente, se analizziamo a fondo le caratteristiche di queste creature, notiamo che esse riassumono in sé, mitizzate, certe peculiarità dei moderni extraterrestri della letteratura ufologica occidentale.
I mutilatori di cadaveri sono i “dottori alieni” Grigi che rapiscono europei ed americani per carpire organi e membrane; i mutilatori “salaawa” corrispondono ai “chupacabras” (fotografati, nel mondo arabo); gli angeli corrispondono ai Nordici, i “jinn” caduti ai Grigi.
Circa gli UFO, molti islamici pensano siano armi segrete; molti altri sono scettici; per altri, potrebbero esistere in quanto “Allah è grande e qualsiasi cosa gli è consentita”.
Molto possibilisti sono i sufi (ve ne sono diversi pro E.T. in Iran e Turchia), seguaci di una particolare disciplina religiosa islamica, che prevede forme di rivelazione estatica.
In Internet, nel sito sufi del poeta e mistico pakistano Allamah Nasir al-Din Nasir Hunzai di Burushaksi si accede tranquillamente ad una pagina sugli UFO. Hunzai, il suo webmaster, dichiara: “Ho parlato degli UFO nei miei scritti, e particolarmente in ‘Mizanùl-Haqàiq’, Bilancio delle realtà, perché questo tema è oltremodo interessante. É molto strano che secondo il senso comune i jinn, le fate, il corpo sottile, i dischi volanti siano tutte creature differenti, mentre in realtà stiamo parlando di un’unica materia sottile capace di manifestarsi in forme differenti e con vari nomi. Nel Corano si dice che ogni stella è un mondo abitato da creature sottili. Nella sura 42:29 Dio dice: ‘Uno dei Suoi segni è la creazione dei cieli e della Terra, e di cose viventi Egli ha riempito entrambi’.”
Basta poi un giro in Internet per toccare con mano quanto sia alta la percentuale di arabi e di musulmani pronti a giurare sull’esistenza degli extraterrestri. É il caso del sito musulmano iridonesiano macsonic.org, che sull’argomento ci presenta un testo molto lungo, a cura del webmaster, che si qualifica come UFOtestimone egli stesso.
E del sito indonesiano “Kembali ke Bagian Pertama”, che propone addirittura una rilettura di alcune affermazioni coraniche in chiave ufologica (scusandosi con i lettori, se il testo può offenderne la sensibilità religiosa), accostando i jinn agli alieni. L’autore, in alcune pagine titolate “Catatan Saya”, arriva persino ad affermare che gli alieni hanno interagito con noi, vivendo tra gli umani, già 7000 anni fa. All’epoca sulla Terra “vi erano vari gruppi di alieni, con altrettanti tipi di UFO, poi ridottisi a quattro razze. Di queste, due razze vivevano sulla Terra con il permesso di Dio, assai prima di noi. Una di esse era di origine extraterrestre, l’altra tentò di ingannarci per ottenere il controllo dell’umanità. Usarono gli eventi storici e religiosi per guadagnarsi la nostra fiducia; essi avevano la capacità di rendere visibili ed invisibili le loro astronavi; queste ultime due razze erano più extradimensionali, che extraterrestri – scrive l’autore, che evidentemente si ispira a molti testi di archeologia misteriosa occidentali, concludendo – Gli alieni cattivi non rappresentano più una minaccia per noi, a meno che noi non si decida di imitarli.”
Fra i possibilisti voglio citare:
Mohamed Karbarday, redattore capo del quotidiano “al-Arab” (il maggior giornale in lingua araba, la cui redazione è a Londra), che mi ha scritto: “Non abbiamo mai sentito di alcuna segnalazione UFO nei Paesi arabi. Attendiamo con interesse il suo valido contributo circa questo misterioso ed affascinante soggetto”;
lo studente kuwaitiano Osama J.Hamad, testimone di un evento UFO in Kuwait, che ha addirittura creato un sito Internet che vuole essere una sorta di centro ufologico arabo virtuale, e nel farlo ha dichiarato fra le altre cose che l’area di Umm al-Aish, in Kuwait, è stata al centro di attività UFO in maniera particolare;
Selman Gerseksever, portavoce dell’Associazione di Investigazione Metapsichica e di Ricerca Scientifica di Istanbul ed editore della rivista “Ruh Ve Madde”;
i seguaci della Nation of Islam americana (o musulmani neri, il cui portavoce afferma di essere stato portato a bordo di un disco volante);
i seguaci della fede Bahài, che nel libro “Gleanings from the Writings of Bahàùllah” scrivono: “Sappi tu che ogni stella fissa ha il suo pianeta, e che ogni pianeta ha le proprie creature, il cui numero non può essere contato…”. E, riferendosi alle stelle degli altri sistemi solari, il loro profeta Abdùl-Baha ha scritto, nel libro “Divina filosofia”: “Le stelle sono popolate, ma gli esseri che vi dimorano non hanno uno stadio di conoscenza tale al nostro…”.
UN SONDAGGIO DI OPINIONE
li 9 luglio 1999 ho contattato i direttori di diverse testate giornalistiche arabe: lo “Jajan Eghte Sad” iraniano, il “The Star” giordano, il “Khaleej Times Daily” di Dubai, La “Egyptian Gazette del Middle East Times” egiziana, la libanese “Revue du Liban”, il marocchino “Marocco and Africa Today”, il parigino “L’Echo du Polisario” (cronache del Sahara occidentale), il sito Internet del turco Ahmed Akin Kaldi Ruglu e persino l'”Addis Tribune” etiope. Ma non ho avuto risposta.
L’unico che ha accettato il dialogo è stato il dottor S. Habeedelib del quotidiano marocchino (che peraltro mi scriveva via Internet dagli Emirati Arabi Uniti). “Caro Alfredo – mi ha risposto il dottore – ‘l’Islam come lo conosciamo oggi è lontano sia dalla scienza che dalla fantascienza. Quando tu parli di UFO ai musulmani di oggi, essi potrebbero riderne perché non seguono le direttive dell’Islam così come sono menzionate nel Corano. Infatti, se analizziamo il Corano e cerchiamo di comprendere ciò che contiene, scopriamo che Dio non ha creato solo gli esseri umani, ma tutte le altre specie, a milioni. Tutte le volte che queste specie vivono, cercano di perfezionare la loro vita. Dio ha creato altre specie, alcune intelligenti, e ha dato loro lo stesso ruolo degli umani; ciò significa che, secondo il Corano, queste specie esistono. Così, se esse esistono, questo significa anche che esse vivono nel cosmo. Esse possono usare gli UFO per scoprire altre parti del cosmo così come noi umani usiamo gli shuttle per scoprire lo spazio. Sfortunatamente, molte nazioni usano l’alibi degli UFO per spiare, e spiegano il loro sporco gioco con gli avvistamenti UFO; ma infine io credo, come musulmano che si affida al Corano, che Dio ha creato le altre specie e che queste specie possono realmente sviluppare la loro scienza e tecnologia per esplorare lo spazio esterno.”
Poi ci sono gli agnostici, come l’astronomo Khalid Shaukat, che gestisce una Home Page intitolata “Moon sighting with Astronomy” sulle fasi lunari, che mi risposto: “Il punto di vista islamico sugli UFO o sulla vita extraterrestre non è né a favore né contro. Può essere e può non essere. La nostra scienza è in grado di spiegare delle cose oggi, e delle altre domani. L’Islam è la sottomissione al Creatore di tutto l’universo; per vivere la vita in pace e in armonia con la natura, apprezzando la bontà del Creatore, bisogna che ognuna delle nostre azioni piaccia al Creatore, il sostenitore e signore dei mondi.”
Ed infine gli scettici. “Non vi è una prova solida che essi esistano, ma di sicuro è un buon affare per Hollywood” ha scritto in Interner, il 16 giugno 1999, un non meglio identificato Alì Alì nell’Arabia On Line forum ideato dal giornale giordano “The Star”, che aveva creato una lista di discussione sul fenomeno dei rapimenti UFO, poi chiusa improvvisamente dopo qualche mese. Ad Alì Alì ribattevano però un certo Abooda Ayyad, che riteneva probabile l’esistenza di vita extraterrestre data la vastità del cosmo, e tale Salma Alami, convinto che oltre a uomini ed animali esistano “altre creature che non conosciamo”.
Va infine segnalata la posizione del musulmano francese Jean Robin, convinto che gli extraterrestri siano in realtà dei demoni; questa posizione è stata recentemente ripresa in un libro ufologico stampato in Kuwait.

di Alfredo Lissoni


pubblicato originalmente in “UFO Notiziario” Nuova Serie – N. 19 dell’Aprile 2001

Lascia un commento