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Sabato 26 ottobre, una famiglia dell’Agro porterà la sua testimonianza in piazza San Pietro, nell’ambito dell’incontro mondiale delle famiglie, prima dell’arrivo di Papa Francesco. L’evento, organizzato dal Pontificio Consiglio per la Famiglia, sarà trasmesso in diretta da TV2000 e dal sito della diocesi di Nocera – Sarno, a partire dalle 14,30

Una scelta silenziosa, vissuta con eroica fedeltà e semplicità, arriva in Piazza San Pietro. Delfina e Gaetano Pandolfi nel 1999, 16 anni di matrimonio alle spalle e 4 figli (Angela, Emanuela, Enrico e Alfonso), hanno lasciato la loro casa per trasferirsi in un’Oasi di carità dove si intreccia preghiera e accoglienza di minori in difficoltà. Dopo una prima esperienza a Nocera Inferiore, dal 2005 vivono a Sant’Egidio del Monte Albino, nell’Oasi Maria Madre della Vita della Fraternità di Emmaus, movimento ecclesiale che accompagna giovani e sposi nel cammino di fede.

In questi anni tanti minori sono passati in questa casa. Molti sono rientrati nelle famiglie di origine, altri sono stati felicemente adottati. Lina è arrivata all’età di 17 anni e quando ne ha compiuti 18 ha chiesto di poter rimanere con i coniugi Pandolfi. Sarà presente anche lei in piazza San Pietro insieme alla piccola  Chiara che aveva solo 40 giorni quando è arrivata. Era il 25 ottobre del 2004.

Nata in un ospedale dell’Agro nocerino-sarnese, la piccola era affetta da una grave malattia, con poche speranze di vita. I genitori non l’hanno riconosciuta. Una telefonata ha annunciato il suo arrivo. Da pochi mesi era andato via dalla struttura un bambino affetto da idrocefalia, felicemente adottato da una coppia di sposi. I membri del Tribunale per i Minorenni hanno intuito che qui avrebbero trovato la porta aperta anche per Chiara. E così è stato.

 

Ben presto è emerso che vi era stato un grave errore nella diagnosi. La piccola non era affetta da idrocefalia, ma di idroanencefalia. I due termini differiscono poco letteralmente, ma sono due mondi completamente diversi. L’idrocefalia si riscontra in presenza di riduzione dello spessore del parenchima cerebrale. L’idroanencefalia invece è l’assenza di parenchima cerebrale.

 

In parole semplici, Chiara non ha il cervello. Successive indagini hanno confermato che ha solo dei piccoli frammenti di encefalo. Non vede, non sente, non si regge in piedi, non può muovere nessun arto, non può camminare, non può comunicare in alcun modo le sue emozioni né le sue necessità. Vi è stato un momento in cui il Tribunale, resosi conto del difetto di comunicazione che aveva accompagnato l’accoglienza della bambina, ha offerto a Gaetano e Delfina la possibilità di cambiare idea. Ma essi sono stati irremovibili. «Chiara qui è arrivata e qui rimane. Sarebbe un secondo abbandono», hanno dichiarato.Nessuna famiglia si è mai fatta avanti per adottare Chiara che lo scorso 16 settembre ha compiuto 9 anni.

 

Nella sua carrozzina, sembra una grande bambola, immobile e silenziosa. Non le mancano le carezze, in casa tutti le vogliono bene e a turno si occupano di lei con una dedizione commovente.

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Per Delfina e Gaetano anche i figli biologici  “sono in affido”. «Anche loro ci sono stati affidati. In questo modo – sostengono – il rapporto tra figli naturali e bambini in affido si semplifica perché tutti siamo figli dell’unico Padre». I neonati, i bambini o gli adolescenti che arrivano in questa casa trovano innanzitutto una famiglia che li ama e li accoglie e dei punti di riferimento solidi.

Il prossimo 26 e 27 ottobre le famiglie di tutto il mondo si recheranno in pellegrinaggio a Roma sulla Tomba di San Pietro. Questo evento, organizzato dal Pontificio Consiglio per la Famiglia, si inserisce nel quadro delle iniziative proposte per l’Anno della Fede, indetto dal Papa Emerito Benedetto XVI ed è un’occasione di condivisione gioiosa per le famiglie del mondo.

Antonietta Abete

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