Lo scrivevo due anni fa, giorno più giorno meno, in un blog: Ora necessita una nuova Costituente”.

Oggi siamo ancora allo stesso punto, se non peggio, visto che l’ultima tornata elettorale ha prodotto un tale stato di ingovernabilità che ci si è trovati di fronte alla scelta di tornare alle urne, ma con il Presidente della Repubblica in scadenza non era possibile, o rifare la grande ammucchiata dei ricatti e delle prebende sotto banco.

La novità grillina ha fatto cilecca un po’ dappertutto: in Sicilia, dove ha in qualche modo dialogato con Crocetta per un tempo brevissimo; a Parma dove il sindaco sta collezionando figuracce inenarrabili; alla Camera ed al Senato dove pur potendo di fatto costringere il Pd a seguire in tutto o almeno in buona parte il programma presentato in campagna elettorale i 5Stelle si son persi in pletore di sondaggi web gestiti alla men peggio e lacci e lacciuoli imposti loro da Grillo, lasciando al Pdl la possibilità di risorgere ed a Berlusconi la possibilità di riverginarsi (aumentando per di più del 30% il valore in Borsa delle sue aziende in tre mesi).

Monti, dal canto suo, non ha mosso un dito per la classe media e quella bassa, ed anzi, ha fatto gravare ulteriormente su di esse il peso della crisi, mentre ha ignominiosamente ceduto alle pressioni dei potentati cosicché banche, assicurazioni, ordini professionali, cartelli di petrolieri e case farmaceutiche hanno potuto fare quel che volevano.

Della riduzione del numero dei parlamentari se ne è parlato per poche ore. Della legge elettorale se ne è solo parlato. Della riduzione dei maxistipendi e delle maxipensioni, oltre che della riduzione degli stipendi ai deputati se ne è solo vagheggiato salvo lasciare ignominiosamente cadere la cosa per concentrarsi sull’ennesimo blocco agli stipendi dei dipendenti pubblici il cui potere di acquisto (se se sono accorti, alla fine!!) è calato di oltre il 50% dal 2000 al oggi.

Il cerino, da sei mesi, è passato in mano a Letta, rappresentante di un partito ormai non più tale, il Pd, stretto nella morsa dei mille ricatti del Pdl che – giustamente dal suo punto di vista – approfitta della situazione venutasi a creare per rinsaldare le proprie posizioni.

Che cosa potranno realizzare? Mi torna in mente il Governo Amato, che ci promise in cambio del bagno di lacrime e del sangue succhiatoci “un futuro migliore e radioso”. Che non solo non abbiamo mai visto, ma che da allora ha fatto si che nel 2013 nelle mani del 10% degli italiani ci sia il 90% della ricchezza prodotta nel Paese.

Nel frattempo è in arrivo anche il disastro economico che vien fuori dall’assorbimento dell’ex Inpdap ad opera dell’Inps.

Gli sviluppi?  Non oso nemmeno pensarci, per ora.

Di Gigi Di Mauro

Giornalista con esperienza quasi quarantennale, è educatore e pedagogista clinico. Da oltre un ventennio si dedica allo studio della storia comparata delle religioni, ottenendo nel 2014 dal Senato accademico dell'MLDC Institute di Miami una laurea Honoris Causa in studi biblici. È autore di alcuni saggi, tra i quali uno sulle bugie di storia e religione

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