Sono numerose le tradizioni cui si fa risalire l'origine della curiosa celebrazione. Vediamone insieme alcune tra quelle più accreditate tra le persone
L’11 novembre, come calendario comanda, la Chiesa cattolica festeggia San Martino, vescovo cristiano di Tours nel IV secolo, originario della Pannonia, nell'odierna Ungheria.
Famoso per l’avvenimento del mantello, cui metà, pare, cedette ad un mendicante infreddolito che poi, scoprirà in sogno quella notte, era Gesù, che glielo restituì integro la mattina seguente. Questione di fede, è ovvio, ma c’è una categoria ben determinata di persone sulle quali veglia lo spirito di San Martino, una categoria di persone la cui esistenza, ahinoi, non è possibile mettere in dubbio: i cornuti.
Certamente le vicende umane di Martino di Tours non riguardano, per quanto ne sappiamo, fatti di sesso scabrosi; è più probabile che il fatto che sia stato scelto proprio lui come protettore dei più sfortunati in amore sia dettato dal fatto di essere stato sepolto l’11 novembre, tre giorni dopo la sua dipartita. Pare infatti che proprio in questi giorni fossero organizzate in passato diverse fiere di bestiame, dove di animali provvisti di corna ne giravano in gran quantità. I più maliziosi, riguardo la faccenda delle fiere, tramandano che l’avvenimento tenesse troppo occupati gli uomini e troppo poco occupate le donne lasciate da sole a casa.
I più appassionati di storia ci dicono invece che l’11 novembre cade proprio intorno alla fine di 12 giorni di feste pagane totalmente sfrenate, feste dove l’adulterio era praticamente prassi; da qui la connessione con la data dedicata a San Martino, che diventa dunque quasi una celebrazione del tradimento, che alcuni ricordano diventare anche un gioco, sempre all’interno di queste festività, in cui i mariti dichiaratamente cornuti diventavano fuggitivi da acchiappare, manco a dirlo, come cervi.
C’è una quarta teoria, meno accreditata, che ha evidentemente più a che fare con la leggenda, e che coinvolgerebbe in persona lo stesso San Martino, che pare avesse una sorella particolarmente vivace, talmente bella che, per farla sfuggire alle grinfie dei pretendenti e della tentazione, lo stesso Martino dovesse caricarsi per strada sulle spalle. Ma pare che lei trovasse sempre il modo di sfuggire alla gelosia del fratello per concedersi a più uomini. Quest’ultima teoria trasformerebbe anche lo stesso San Martino dunque, in qualche modo, in un tradito e ne giustificherebbe la sua amorevole cura nei confronti dei cornuti. Quale sia la verità ormai è difficile dirlo, dovrebbe più che altro far piacere che la Chiesa continua ad occuparsi degli ultimi, anche se ultimi in amore.